Le prevaricazioni dell’uomo sono state indirizzate soprattutto nei confronti della madre convivente che, per gravi problemi legati all’età, è malata e costretta a stare a letto.
Sorveglianza speciale di polizia con divieto di avvicinarsi ai familiari. È la misura di prevenzione che ha ricevuto oggi dal Tribunale di Bologna un 50enne italiano resosi responsabile, secondo le accuse, di maltrattamenti morali e fisici nei confronti della madre e di altri familiari già da almeno 6 anni. La pericolosità sociale dell’uomo si è rafforzata dalle condanne riportate nel corso degli anni, «elementi indicativi di un’indole aggressiva e di una forte spinta criminale che i provvedimenti di condanna e di natura cautelare non hanno arginato», si legge in un comunicato della polizia di Bologna.
L’uomo nel corso degli ultimi anni si è reso sempre più aggressivo soprattutto nei confronti dei genitori anziani, particolarmente vulnerabili per motivi di salute. Le prevaricazioni dell’uomo sono state indirizzate soprattutto nei confronti della madre convivente che, per gravi problemi legati all’età, versa in condizioni precarie di salute che ne compromettono la deambulazione costringendola a letto.
Nonostante fosse già gravato da misure cautelari volte all’allontanamento dalla abitazione familiare, l’uomo non ha esitato ad accedere ripetutamente all’interno dell’appartamento in evidente stato di alterazione, maltrattando fisicamente i entrambi i genitori con spintoni e schiaffi, gettando i genitori nello sconforto e nella paura costante per la propria incolumità.
Non sono state lesinate nemmeno minacce e offese, nella continua richiesta estorsiva di importanti somme di denaro, con le quali l’uomo ha sperperato le risorse economiche della famiglia. Le frequenti liti e le intimidazioni commesse nei confronti dei genitori generalmente non si interrompevano nemmeno alla presenza della sorella, a sua volta oggetto di maltrattamenti.
Le numerose richieste di intervento alle Forze di Polizia da parte di quest’ultima, sempre accorsa in difesa dei genitori, hanno indotto il Questore ad adottare la misura dell’Ammonimento nel 2020, benché anche questo provvedimento si sia rivelato poco utile per arginare la pericolosità dell’uomo, sprovvisto di ogni capacità di autocontrollo.
La pervicace condotta maltrattante nei confronti della madre appare ancora più pericolosa se si considera che l’uomo, nonostante alcuni periodi di detenzione, dopo la scarcerazione si è recato tutte le volte presso l’abitazione familiare nello stesso giorno di dimissioni dal carcere, presentandosi in condizione di forte alterazione da alcool, al fine di estorcere con la violenza somme di danaro. La grave pericolosità sociale, connotata da sistematica persecuzione della madre come abitudine di vita, ha consentito l’applicazione della misura indicata, concessa per un periodo di tre anni, alla quale sono state aggiunte specifiche prescrizioni, tra le quali i divieti di avvicinarsi ai genitori e alla sorella