Razzismo a Bologna, affitto negato a una ragazza perché spagnola

«Al proprietario non vanno bene gli stranieri». Una frase che chi cerca casa a Bologna la sente ancora nonostante l’emergenza del Coronavirus abbia messo tutto in secondo piano, persino gli episodi di razzismo. E questa frase, proprio così come è scritta, è stata inviata il mese scorso su Whatsapp a una ragazza spagnola che cerca casa e rifiutata per ben due volte per via della sua nazionalità. La vittima dell’episodio è arrivata in Italia dopo la laurea in veterinaria in Spagna e si è trasferita sulle colline bolognesi per un tirocinio durato 4 mesi, dopo i quali ha avuto bisogno di cercare casa in centro per continuare a lavorare, ma per due volte i proprietari di casa le hanno chiuso la porta in faccia perché straniera. 

La prima volta non le è stato permesso nemmeno di vedere l’appartamento, perché il proprietario, sentendo al telefono il suo accento non italiano, le ha detto che non affittava a stranieri. La seconda volta invece è stata anche più deludente per la ragazza che aveva anche incontrato i suoi possibili futuri coinquilini (favorevoli al suo subentro) e aveva persino versato la caparra. Ma al momento della compilazione del contratto, il proprietario si è rifiutato di firmare quando si è accorto della nazionalità spagnola della ragazza. «No, mi dispiace ho avuto problemi precedenti con stranieri», ha scritto il proprietario di casa a uno degli affittuari che ha comunque cercato di convincerlo sulla sua affidabilità. «Se non trovate altre opzioni in alternativa preferisco che mi disdettate il contratto immediatamente», ha incalzato il proprietario. 

In certi giorni di guerra batteriologica tra i vari Stati che si imputano l’un l’altro la colpa del contagio, fatti come questo dimostrano che il razzismo è ancora all’ordine del giorno e non solo a causa della psicosi di massa. 

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