Migranti del Centro di Accoglienza di Ozzano espulsi in 10 giorni, «Non ci sbatterete per strada»

Non appena hanno ottenuto il riconoscimento della protezione internazionale, la direzione del CAS (Centro Accoglienza Straordinaria) di Ozzano sta obbligando decine di migranti ad abbandonare il Centro in soli dieci giorni. Praticamente cacciati e, sembrerebbe, anche minacciati. «Se si rifiuteranno di farlo, verranno denunciati alla polizia», scrive in un comunicato il Coordinamento migranti di Bologna secondo cui questo tipo di gestione dell’accoglienza sarebbe la netta conseguenza delle politiche razziste del governo Meloni e delle sue prefetture. Queste ultime «costringono i migranti a lunghe e sfiancanti attese per un permesso negando loro la libertà di costruirsi un futuro, procedono a smantellare pezzo per pezzo un sistema dell’accoglienza le cui uniche funzioni residue sono ormai quelle di isolare i migranti e ridurli alla miseria». 

Mentre attraverso i suoi operatori la prefettura alza la voce per far eseguire velocemente la legge, il Comune di Bologna non pervenuto. «Non può rimanere in silenzio dietro la bandiera dell’accoglienza democratica, non può ignorare l’ennesima situazione che vede decine di migranti buttati per strada», sottolinea il Coordinamento migranti di Bologna. 

Ora che hanno in mano un permesso i migranti di Ozzano rischiano di ritrovarsi sbattuti per strada dal giorno alla notte, senza il tempo necessario a trovarsi un lavoro, senza alcuna possibilità di affittare una stanza dove dormire, senza nemmeno i soldi per mangiare. «In questa situazione, i migranti sanno bene che la loro lotta e presa di parola collettiva è più che mai necessaria per rompere l’isolamento a cui le politiche razziste del governo Meloni fanno di tutto per costringerli», conclude il Coordinamento.  

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