Coronavirus, scuole chiuse: «Lo stipendio pieno deve essere garantito»

Riconoscimento del salario pieno per i giorni di chiusura delle scuole, dovuti all’ordinanza regionale per la gestione dell’emergenza COVID-19 (Coronavirus). È quello che hanno chiesto questa mattina le educatrici e gli educatori impiegati nei servizi di integrazione scolastica in appalto a Bologna, in presidio sotto la sede del Comune organizzato dal sindacato Unione sindacale di Base (Usb). A proposito delle misure da adottare per contenere l’impatto economico su nidi, scuole, e altri servizi chiusi, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha condiviso con le organizzazioni sindacalo Cgil Cisl e Uil, la “riprogrammazione dei servizi non resi” senza specificare quando e come verrà erogata la retribuzione ai lavoratori. 

«Stamattina, durante il presidio, abbiamo ottenuto un incontro con il capo gabinetto dell’Ufficio del sindaco e direttore generale del comune di Bologna,Valerio Montalto, e gli abbiamo chiesto che la retribuzione venga erogata nel mese corrente e non rimandata ai mesi successivi, ottenendo la conferma che gli impegni del sindaco debbano essere intesi in questo senso. La prossima settimana si aprirà un tavolo tecnico tra i sindacati, le Cooperative che gestiscono l’appalto e l’amministrazione comunale per chiarire le modalità retributive, anche nel caso di un’eventuale proroga dell’ordinanza», ha comunicato il sindacato Usb coop sociali di Bologna. 

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