Prezzi gonfiati per il coronavirus, a Bologna è boom di segnalazioni 

Unione Dei Consumatori Emilia-Romagna: «Inaccettabile che a pagare le maggiori spese a carico dei commercianti siano i cittadini. Deve pensarci lo Stato». 

Tariffe ‘gonfiate’ dall’emergenza Covid-19. Vere e proprie tasse o piccoli contributi inseriti in fattura o nello scontrino con la motivazione, da parte degli esercenti, delle aumentate spese di sanificazione degli ambienti. Tasse che non spetterebbero ai singoli consumatori i quali hanno cominciato a lamentarsi per gli improvvisi costi aggiuntivi e a segnalarli all’Unione Dei Consumatori (U.di.Con.) dell’Emilia-Romagna. I racconti riguardano, in particolare, prestazioni effettuate da dentisti e parrucchieri. «Sia chiaro: è comprensibile il momento difficile sofferto da tante realtà commerciali, ma riteniamo sia ingiusto rivalersi in questo modo sui consumatori», dichiara l’ U.di.Con che prova a fare chiarezza. «In caso di acquisto o prestazione dove siano presenti dei costi aggiuntivi, infatti, è obbligatorio per l’esercente segnalarli in modo adeguato. Possono essere comunicati tramite un prezzario affisso alla parete o mediante avvisi agli utenti, in ogni caso il consumatore deve essere avvertito della presenza di un sovrapprezzo prima di usufruire della prestazione o di procedere all’acquisto», dice l’Unione che difende il consumatore. 

Nel caso sia una prestazione o un servizio, è buona norma per il cittadino, specialmente alla presenza di queste micro tasse, chiedere un preventivo. Se esiste un sovrapprezzo sarà sicuramente indicato nelle voci di spesa. «Teniamo a precisare che non è reato applicare costi aggiuntivi, ma lo è farli passare per obbligatori: il consumatore, infatti, deve essere lasciato libero di scegliere se ricevere la prestazione con inclusa la maggiorazione o scegliere di andare da un altro professionista», specifica l’U.ni.Con. 

«Dopo tutti i bonus annunciati dal governo, e non ancora operativi, dopo il ritardo nel pagamento delle indennità e della cassa integrazione, è paradossale assistere ad aggravi di costi addebitati esclusivamente sui cittadini consumatori», dichiara Vincenzo Paldino, presidente regionale di U.Di.Con. Emilia-Romagna. Sappiamo bene che i costi sostenuti dalle aziende per far fronte al rispetto delle misure anti-Covid sono enormi, ma deve essere lo Stato a sostenere le stesse e non apporre un selvaggio aumento dei costi per il consumatore finale. Invitiamo tutti i cittadini a segnalare all’associazione abusi e aumenti dei prezzi ingiustificati». 

Fonte:U.Di.Con. Emilia-Romagna

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