Mulinum, il tempio dei grani antichi che valorizza il territorio e le tradizioni calabresi

Restare al Sud e tornare alla terra per difendere il proprio territorio e le antiche tradizioni. È quello che ha deciso di fare Stefano Caccavari, giovanissimo imprenditore catanzarese e fondatore di Mulinum, il primo mulino a pietra naturale che in Calabria ha recuperato i grani autoctoni del passatoIl progetto nasce per una  serie di sfortunate circostanze: nel 2015 San Floro (Cz) rischiava di diventare la discarica di rifiuti speciali più grande d’Italia, evento scongiurato grazie alla mobilitazione di un comitato di cittadini e associazioni. Poco tempo dopo Caccavari decide di dare una risposta forte a chi voleva deturpare il suo territorio e, per valorizzarlo, inventa gli orti di famiglia. Si tratta di orti in affitto, coltivati dallo “Zio Franco”, che vengono messi a disposizione della gente di città che vuole mangiar sano ma che non ha tempo, terreno e competenze per coltivare da sé i propri ortaggi.

Nel 2016 arriva la svolta: il mulino dove Caccavari è solito portare a macinare il grano è messo in vendita e si rischiava di perdere l’ultimo mulino a pietra naturale calabrese. Decide così di lanciare un appello sui social: «Uniamo le forze, salviamo il mulino»Un crowdfunding da record, in 90 giorni vengono raccolti 500 mileuro e a maggio 2016 si inaugura Mulinum, il mulino del riscatto per un’intera comunità. Qui si macinano i grani biologici coltivati dai soci dell’azienda, antiche sementi di grani locali come la Maiorca e il Senatore Cappelli, cereale principe della tradizione italiana fino agli anni  Sessanta. Sono grani poveri di glutine, facilmente digeribili, soprattutto perché il metodo a pietra permette di macinarli in purezza e di mantenerne intatte tutte le proprietà. Oltre alla sala di macinazione, al Mulinum c‘è quella di trasformazione, dove viene prodotto il noto pane brunetto (con lievito madre e cottura in forno a legna) poi le pizze, rigorosamente arricchite con i prodotti dell’orto di famiglia. Un cerchio che si apre e si chiude, proprio come la pietra del mulino. Tornare indietro per andare avanti, questa la filosofia del modello Mulinum, che già e stato esportato in Toscana, Puglia e Sicilia.

«Se le persone che vivono in un territorio non fanno niente per difenderlo questo è destinato a scomparire. Quando senti addosso questa responsabilità è come se avessi una sorta di missione interiore. Il mio sogno è fondare un Mulinum in ogni regione e poi in ogni provincia d’Italia, con sempre una comunità di contadini intorno, un mulino e un pane sano e sicuro. La chiave è rovesciare un paradigma e riconvertire il settore facendo retro innovazione, partendo dalle cose più antiche, quelle che si ricordano i nostri nonni»,  – spiega Caccavari.

 

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