“AgriAbilità”, nelle Marche il lavoro agricolo come inserimento sociale

«Il lavoro nei campi non è apprezzato da tutti ma secondo me è stimolante per tutti». Una frase che sembra scontata, ma che assume un significato diverso se a dirla è Antonio Luzi, presidente di “AgriAbilità” ed educatore della cooperativa “P.A.Ge.F.Ha.” di Ascoli Piceno. Il progetto di agricoltura sociale, iniziato a maggio 2018 nella città marchigiana, ha l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro giovani disabili e persone con disagio sociale ed è nato all’interno dell’Orto di Paolo, una struttura diurna alle porte di Ascoli Piceno che lavora con le persone che soffrono di autismo. La cooperativa “P.A.Ge.F.Ha.” non ha la possibilità di commercializzare i prodotti, mentre “AgriAbilità” è «come se fosse la ditta che accoglie i ragazzi per dargli un lavoro», ha affermato Luzi.

Il progetto è stato avviato con il contributo della Fondazione Carisap (Cassa di risparmio di Ascoli Piceno) e continuerà almeno fino a maggio del 2020. I dipendenti sono due: un ragazzo con lieve disabilità e un agronomo specializzato che segue e monitora i lavori. Inoltre, la cooperativa ha messo a disposizione una borsa per un Tirocinio inclusione sociale (Tis) e una borsa lavoro. Nel campo si coltivano ortaggi e verdure per tutte le stagioni: pomodori e zucchine ma anche broccoli e cicoria. «Sento che stiamo facendo qualcosa di buono dando non solo opportunità, ma sfruttando al meglio le caratteristiche di questi ragazzi. Il lavoro nei campi li mette nelle condizioni di essere più attivi e impegnati», ha concluso Luzi.

Foto: FreePik

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