Ortopedia dell’Ausl di Bologna ceduta al Rizzoli, il Nursind chiede chiarezza

Il Nursind, il sindacato degli infermieri rappresentato dalla segretaria regionale Antonella Rodigliano, esprime una ferma opposizione alla recente notizia riguardante la riorganizzazione della rete ortopedica metropolitana, che prevede la cessione del comparto ortopedico dell’Ausl di Bologna all’Istituto Rizzoli. Questa decisione, annunciata in piena estate, ha sollevato preoccupazioni significative tra i lavoratori e i professionisti del settore.

Rodigliano critica la mancanza di trasparenza e di confronto nella comunicazione di questa riorganizzazione, evidenziando il rischio per circa un centinaio di lavoratori tra infermieri e operatori socio-sanitari (Oss). Questi professionisti, attualmente operativi nei reparti di ortopedia degli ospedali Maggiore e Bentivoglio, nonché nelle sedi di Porretta Terme, San Giovanni in Persiceto, Budrio e negli ambulatori territoriali, potrebbero trovarsi di fronte a cambiamenti radicali al loro rientro dalle ferie estive.

«Diciamo no alla cessione e chiediamo un confronto il prima possibile. Vogliamo capire quali siano gli obiettivi che si vorrebbero raggiungere con questa cessione e quali le ricadute sui professionisti e soprattutto sui pazienti» afferma Rodigliano. La segretaria del Nursind pone, inoltr, l’accento sull’esclusione apparente del Policlinico S. Orsola da questo progetto, interrogandosi sui motivi di questa decisione. La comunicazione estiva è vista come un tentativo di “blitz”, che ha evitato un confronto costruttivo sulle implicazioni di questa riorganizzazione.

Rodigliano e il Nursind temono che questa mossa possa costituire un pericoloso precedente, sottolineando l’importanza di benefici e obiettivi chiari per un intervento strutturale di tale portata. La necessità di discutere dopo l’estate, quando la maggior parte dei lavoratori è disponibile, è un punto centrale delle critiche. «Chiediamo un confronto reale e costruttivo su questa vicenda, in modo da comprenderne le ragioni. Quella dell’infermiere è una figura centrale per l’assistenza, per la nostra sanità», conclude Rodigliano.

fonte: Nursind Bologna
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