Coronavirus, a Bologna troppi casi negli ultimi due mesi: ritardi e disservizi nella gestione delle quarantene

Lo ha ammesso stamattina, in sede di question time, l’assessore alla Sanità Barigazzi, che però ha parlato anche di una nuova riorganizzazione.

L’incremento esponenziale dei casi di positività al Covid-19 nel territorio gestito dall’Azienza USL di Bologna ha messo in difficoltà la gestione di tracciamenti e quarantene, determinando ritardi e disservizi. Lo ha ammesso l’assessore comunale alla Sanità Giuliano Barigazzi, che stamattina, in sede di Question time, ha dichiarato: «La crescita che si è manifestata nelle ultime due settimane ha avuto una recente stabilizzazione pur mantenendo livelli di tassi di incidenza ancora elevati (in media attorno ai 450 nuovi casi al giorno nelle ultime due settimane con picchi di oltre 600 casi giornalieri). Va ricordato che per ogni caso in media si hanno circa 3/4 contatti stretti e che per tale motivo l’attività di tracciamento (contact tracing) è risultata particolarmente impegnativa ed è giusto riconoscere che non si è potuta realizzare in diversi casi in modo completo ed esaustivo».  

All’assessore infatti era stato chiesto di fornire chiarimenti sulla gestione dell’AUSL delle varie fasi di quarantena, da parte della consigliera comunale Addolorata Palumbo (gruppo misto Nessuno resti indietro) e del consigliere Francesco Sassone (Fratelli d’Italia). Entrambi avevano infatti lamentato forti carenze dell’azienda sanitaria locale, apprese anche grazie agli organi di informazione. La denuncia riguarda «test che si perdono, famiglie abbandonate durante la quarantena che non ricevono risposte ai loro quesiti e rimangono prigionieri in casa finché l’AUSL non rilascia il certificato di negatività. Tempi lunghi che mettono in grave difficoltà i cittadini che hanno solo la sfortuna di ammalarsi di Covid ma che non vengono adeguatamente seguiti durante tutte le fasi della quarantena obbligatoria», come ha riportato Palumbo.  

L’assessore Barigazzi, pur avendo riconosciuto dei problemi nella gestione dei casi di positività, ha anche sottolineato come il virus, in questa nuova ondata, abbia fatto registrare un incremento del 250% nel numero di contagiati nei soli due mesi di ottobre e novembre, determinando quindi gravi disagi per i cittadini. A ciò si aggiungerebbe anche una «difficoltà nel reperimento di informazioni fondamentali nella gestione del caso, quali il numero di telefono o la mail in assenza dei quali si crea un rallentamento della filiera clinico-amministrativa», ha aggiunto Barigazzi 

Proprio per far fronte a questa situazione di emergenza nell’emergenza, l’assessore ha annunciato che «sono state reclutate ulteriori risorse per l’attività di contact tracing, sia attraverso bandi e selezioni organizzate dall’AUSL di Bologna, sia attraverso il reclutamento a livello nazionale da parte della Protezione Civile. Inoltre, è in corso l’acquisizione di personale medico dei servizi in grado di sostituire personale medico specialistico nelle attività ambulatoriali o nelle attività di screening diagnostico. Infine, ed è una parte importante perché disegna un’organizzazione utile anche per il futuro del sistema territoriale sanitario, è stata approvata in CTSS – Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria – una riorganizzazione su base distrettuale delle gestioni dei casi di Covid-19 extraospedalieri». 

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