Bologna apre un Tavolo di lavoro per aiutare gli anziani in casa da soli durante la pandemia

Uno dei punti del Tavolo di lavoro è voler incentivare l’uso delle tecnologie come la spesa a domicilio o la consegna di farmaci e prevenire l’isolamento attraverso la costruzione di reti sociali forti sul territorio 

Residenzialità, domiciliarità e “l’abitare”: sono i punti principali di un “Tavolo di lavoro sulle politiche rivolte alla popolazione anziana” deciso ieri dalla Conferenza territoriale Sociale e Sanitaria (CTSSM)della Città di Bologna per cercare di risolvere i problemi relativi alla difficile situazione abitativa degli anziani durante questa pandemia da coronavirus. Il Tavolo, a cui parteciperanno sindaci dei Comuni della Città metropolitana, l’Azienda Usl, l’ Azienda Sanitaria Provinciale (Asp), sindacati e associazioni economiche di categoria, tratterà principalmente tre tematiche: la residenzialità, la domiciliarità e l’abitare. Sul primo punto, il Tavolo vuole agire sul sistema delle residenze per anziani in seguito alle criticità che un’indagine della CTSSM e del Comune di Bologna ha messo in evidenza durante il lockdownSulla domiciliarità invece, si vuole incentivare l’uso delle tecnologie come la spesa a domicilio o la consegna di farmaci e prevenire l’isolamento attraverso la costruzione di reti sociali forti sul territorio.  

Infine, il Tavolo propone pratiche di co-abitazione per gli anziani, ma anche i metodi, come ad esempio i i prestiti vitalizi ipotecari, su come utilizzare la propria abitazione per finanziare i servizi di cui gli anziani hanno bisogno. Il Tavolo, con l’aiuto del lavoro di ricerca e formazione sul tema affidato dal Comune di Bologna a Cergas Bocconi, inizierà il confronto a partire da ottobre per portare le prime proposte concrete entro febbraio 2021. 

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