Ma le associazioni di categoria che tutelano i commercianti e gli esercenti non approvano la riduzione e l’esclusione del mondo artigiano dalla possibilità di prorogare i ‘dehors covid’.
Fino al 30 settembre i dehors (tavolini e sedie all’aperto) saranno ancora gratuiti (per l’emergenza Covid) per i locali del centro storico di Bologna ma ridotti a 10 metri quadri. È la decisione presa oggi dall’Amministrazione di Bologna dopo una riunione di oggi pomeriggio tra l’assessore al Commercio Luisa Guidone e le Associazioni Cna, Confesercenti e Ascom ConfCommercio. Ma a questa decisione, quella della riduzione dei metri quadri, Confesercenti non ci sta. Appena una settimana fa le associazioni di categoria erano scese in campo per chiedere alla Giunta di Palazzo D’Accursio l’applicazione del decreto legge 21/22 (il cosiddetto Decreto Ucraina bis) che, approvato dal Governo Draghi e dal Parlamento, aveva concesso la proroga dei dehors straordinari (i dehors-covid, appunto) dal 1° luglio al 30 settembre prossimi e l’esenzione al 100% della tassa in questo periodo.
«Già in occasione della prima proroga – sottolinea Loreno Rossi, Direttore di Confesercenti Bologna – era stata ridotta la metratura ai dehors-covid. La proroga al 30 settembre prossimo e l’esenzione della tassa di occupazione del suolo pubblico non avrebbe inciso minimamente sul bilancio comunale. Non ci sono motivi validi e plausibili per proporre un’ulteriore riduzione della metratura, come ha fatto oggi l’Amministrazione comunale di Bologna».
Anche il Cna ha da ridire ma soprattutto sull’esclusione di questa offerta del Comune di Bologna per il mondo artigiano (gelaterie, pizzerie e similari). «Non possiamo che ribadire il rammarico per l’esclusione del mondo artigiano dalla possibilità di prorogare i ‘dehors covid’. Sono stati spazi importanti che hanno consentito a molte imprese artigiane di contrastare la diminuzione dei clienti durante la fase acuta del Covid e sarebbero altrettanto utili in questo periodo dove non solo non siamo usciti completamente dalla pandemia ma la ripresa non c’è nemmeno stata a causa della guerra in Ucraina. Cogliamo comunque un aspetto positivo emerso da questo incontro: la possibilità espressa dall’Assessore Luisa Guidone per le imprese artigiane fuori dal centro storico di poter aprire dehors in casi speciali, in punti di interesse urbano dove il dehor arricchirebbe la fruizione dello spazio pubblico da parte dei residenti», dichiara Claudio Pazzaglia, direttore Cna Bologna.