Nel giorno di Pasqua, lo stadio Renato Dall’Ara ha fatto da cornice a una delle vittorie più emozionanti della stagione del Bologna di Vincenzo Italiano. I rossoblù hanno battuto 1-0 l’Inter di Simone Inzaghi grazie a un capolavoro nel recupero firmato Riccardo Orsolini, in una sfida tesa, intensa e ricca di duelli.
Italiano ha deciso di sorprendere tutti lasciando inizialmente in panchina sia Orsolini che Castro. In attacco è partito titolare Dallinga, sostenuto dal trio Ndoye–Odgaard–Dominguez, con Freuler e Aebischer in mediana. In porta Ravaglia ha preso il posto dell’infortunato Skorupski, mentre sulle corsie esterne si sono mossi Holm e Miranda. Inzaghi, viste le assenze di Thuram e Dumfries, ha risposto con Correa a far coppia con Lautaro Martinez. Carlos Augusto ha agito da esterno sinistro, con Darmian sulla fascia opposta. Confermato invece il trio di centrocampo Calhanoglu–Barella–Mkhitaryan.
L’avvio ha regalato subito due lampi dell’Inter: al terzo minuto Lautaro ha testato i riflessi di Ravaglia, e poco dopo Carlos Augusto ha sfiorato il gol su corner. Il Bologna ha reagito con il solito pressing alto e le accelerazioni devastanti di Ndoye, autentica spina nel fianco della difesa nerazzurra. Al ventottesimo, lo svizzero ha saltato Acerbi e servito un pallone d’oro a Dallinga che è stato murato da Pavard con un salvataggio sulla linea. L’Inter ha risposto con una bella combinazione tra Lautaro e Barella, culminata in un tiro-cross di Carlos Augusto respinto da Holm. Col passare dei minuti il ritmo si è abbassato e le squadre sono andate al riposo sullo 0-0.
Nella ripresa la partita si è fatta più tesa e spezzettata. Al cinquantaseiesimo un acceso diverbio tra Italiano e il vice di Inzaghi, Farris, ha portato l’arbitro Colombo a espellere entrambi, a testimonianza di un clima nervoso che ha pervaso tutto il secondo tempo. Correa ha sprecato malamente una delle rare occasioni costruite dai nerazzurri, mentre il Bologna, con l’ingresso di Cambiaghi e Castro prima, e poi di Orsolini, ha ritrovato verve e pericolosità sulle fasce.
L’Inter ha avuto l’occasione più pericolosa al minuto ottantatré, quando da una rimessa laterale è nato un auto-palo di Ravaglia e un salvataggio provvidenziale di Miranda su Taremi, ma Colombo ha annullato tutto per un fallo sul portiere rossoblù.
Il Bologna ha percepito il momento, ha spinto con grande generosità e ha iniziato un forcing costante negli ultimi dieci minuti. Cambiaghi si è rivelato decisivo con le sue accelerazioni sulla sinistra, ha sfiorato il gol e ha servito un cross preciso per Castro, anticipato di un soffio. La serata magica dei rossoblù è iniziata al novantaquattresimo. Miranda ha battuto una rimessa laterale lunga verso l’area, Bisseck ha provato a deviare di testa ma ha lasciato il pallone vagante sul secondo palo. Orsolini, appena entrato e fresco, ha letto perfettamente il rimbalzo e, spalle alla porta, si è inventato una rovesciata spettacolare: palla sotto la traversa, Sommer battuto e pubblico del Dall’Ara in estasi. Un gesto tecnico da fuoriclasse che ha coronato la prestazione di una squadra determinata e coraggiosa. Il numero 7 si è tolto la maglia nell’esultanza, guadagnandosi l’ammonizione tra le ovazioni del pubblico.
Dopo altri tre minuti di recupero, Colombo ha fischiato la fine. Il Bologna ha battuto la capolista e lo ha fatto con pieno merito, al termine di una partita di grande spessore tattico e tecnico. Ravaglia si è confermato all’altezza, Ndoye ha dominato sulla fascia, e Orsolini ha scritto una nuova pagina di storia personale con il suo terzo gol decisivo nelle ultime settimane.
Con questa vittoria, la squadra di Vincenzo Italiano rafforza il suo cammino europeo e manda un messaggio chiaro a tutte le avversarie: al Dall’Ara non si passa facilmente. Non è stata solo una vittoria. È stata una dichiarazione d’intenti.