Per una settimana ha abitato in una casetta costruita con il modello dei cartoni originali della storica pizzeria “Pizza Casa”, all’interno di uno spazio espositivo. L’idea creativa è stata di Alberto Fanni, un artista nato a Cagliari e laureato in Belle Arti a Bologna che ha dato vita ad una perfomance che intreccia memoria, critica sociale e partecipazione.
Il progetto ha preso spunto dalla pizzeria situata in “via belle arti” a Bologna, chiusa a novembre 2022 dopo ripetuti crolli del soffitto e che riprende vita in via San Vitale 45/A. L’artista ha voluto così ricordare la “Pizza Casa” prima degli incidenti descrivendola come molto più che un punto di ristoro e definendola una piazza di scambio sociale in cui tutti potevano sentirsi a casa e in cui anche chi non poteva permettersi di mangiare veniva aiutato, dati i prezzi accessibili a chiunque (come la famosa margherita a 2,50 euro).
Affascinato, proprio, dal concetto di “casa”, Alberto ha rievocato simbolicamente quel senso di accoglienza e comunità, riflettendo al contempo sulla crisi abitativa che colpisce Bologna, soprattutto per gli studenti fuorisede.

Durante la perfomance, l’artista ha aperto la sua “casa” ai visitatori, invitandoli ad entrare e a condividere con lui una pizza, un gesto di comunione tra sconosciuti, come Michele, un uomo di 70 anni che passeggiava con la moglie che ha scelto di passare un po’ del suo tempo con Alberto e gli altri ragazzi ringraziandoli di averlo fatto tornare un universitario per una sera.