Università di Bologna, nessun taglio al diritto allo studio nonostante il calo dei fondi statali

L’Università di Bologna mantiene inalterate le misure di esenzione dal pagamento delle tasse per gli studenti con ISEE inferiore a 27mila euro, nonostante la riduzione del Fondo di finanziamento ordinario (FFO). Secondo i dati del bilancio 2025, però, i proventi dalla contribuzione studentesca, la seconda voce più importante di entrate per l’Alma Mater, saliranno a 127,85 milioni di euro, con un incremento di 4,5 milioni rispetto all’anno precedente. Questa crescita si basa su una diminuzione del 5% degli esoneri e un aumento del 4% degli iscritti con ISEE superiore a 27mila euro.

«Siamo di fronte a un cambiamento di dinamica – ha spiegato il rettore Giovanni Molari – Crescono gli studenti internazionali, ed è positivo, ma ci sono meno studenti da fuori regione, un aspetto non positivo». A incidere su questa tendenza è il costo della vita a Bologna, aggravato dal continuo aumento degli affitti.

Sul tema dei costi per gli studenti, il rettore ha espresso preoccupazione per la recente decisione del Consorzio interuniversitario Cisia di aumentare i costi dei Tolc (test online per l’accesso all’università) da 30 a 35 euro: «Sono molto meravigliato che questa proposta sia stata approvata con il solo voto contrario dell’Alma Mater bolognese. Questo non è il momento di aumentare l’aggravio per gli studenti».

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