Fondi investiti dal governo per l’invio di polizia con cani antidroga e nessun soldo per i problemi strutturali delle scuole. È uno dei motivi della manifestazione di protesta dello scorso 16 novembre da parte di molte scuole superiori di Bologna. Un corteo di studenti nel centro della città per ribadire che la priorità del governo nei confronti delle istituzioni scolastiche non dovrebbe essere la sicurezza sulle droghe, ma un altro tipo di sicurezza. «Nelle nostre scuole ci sono grandi problemi strutturali. Ci piove dentro e i nostri laboratori si allagano. Chiediamo di non spendere soldi per cose futili, ma di investirli per mettere in sicurezza le nostre scuole», ha dichiarato Giampiero Montella, rappresentante d’istituto tecnico Belluzzi Fioravanti di Bologna.
Secondo gli studenti bolognesi, il governo giallo-verde sta attuando delle politiche abbastanza repressive nei confronti della comunità studentesca a partire dai tagli dei fondi destinati al ministero dell’Istruzione. «Tagliare fondi significa anche non incrementare i progetti didattici e formativi all’interno delle scuole», ha detto Chiara Di Sipio, rappresentante d’istituto del liceo scientifico Copernico di Bologna.
Inoltre, la studentessa che rappresenta gli studenti della sua scuola è contraria all’installazione di impianti di videosorveglianza che« renderebbero gli istituti come un “Grande fratello” in cui gli studenti sarebbero controllati 24 ore su 24».
La manifestazione è stata organizzata dagli studenti delle superiori insieme al sindacato studentesco Unione degli Universitari.