Raccolta abiti usati, la gestione di Hera non piace al Comune che rivendica la gestione

È stato approvato stamattina dal Consiglio comunale di Bologna un ordine del giorno con l’obiettivo di sollecitare l’Amministrazione a riprendere la gestione diretta della raccolta di abiti usati. Il servizio è, per adesso, sotto l’amministrazione della multiservizi Gruppo HERA, ma non sono state gradite alcune scelte logistiche della società. Fra tutte l’aver preferito nel nuovo bando l’aspetto economico al valore sociale.

La proposta, presentata a inizio seduta dal consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) e firmato dai consiglieri Mariaraffaella Ferri, Roberta Li Calzi, Loretta Bittini (PD) e Amelia Frascaroli (Città comune), ha ricevuto 25 voti favorevoli contro 4 non votanti.  

L’idea alla base della richiesta è che l’utilità della raccolta non sia solo nel servizio in sé, ma anche nella possibilità di reinserimento nel mondo del lavoro data alle  persone che faticano ad entrarci. La precedente gestione del Consorzio di Cooperative Sociali Ecobi aveva raggiunto importanti risultati sociali, ambientali ed economici. Il servizio impegnava 23 persone di cui il 70% svantaggiate, aveva incrementato del 50% la raccolta di abiti e aveva ottenuto un compenso aggiuntivo di 70.000 euro, reinvestiti in progetti di inclusione. 

Ciò che ha fatto storcere il naso ai consiglieri firmatari è stata la scelta di HERA di non valorizzare l’inclusione lavorativa, concentrandosi solo sul profitto  Con l’approvazione dell’ordine del giorno, il Consiglio ha chiesto al sindaco Virginio Merola e alla giunta di intervenire sulla faccenda. Al Comune viene suggerito di richiedere ad HERA la revisione del bando, con l’inclusione di clausole sociali di inserimento lavorativo. In caso di rifiuto da parte del Gruppo, la Giunta è invitata a riprendere la gestione diretta del servizio di raccolta di abiti usati, così da attuare le varie procedure di inserimento.  

I consiglieri si sono anche espressi sul Servizio Gestione Rifiuti Urbani, richiedendo il monitoraggio dei bandi erogati dagli amministratori attualmente operanti nella Città metropolitana. Il fine è favorire l’inserimento lavorativo e la valorizzazione sociale anche nella gestione dei rifiuti urbani.  

Condividi