La candidatura dei portici come patrimonio dell’umanità slitta al 2021. Quella per il 2020 se l’è accaparrata Padova con il progetto “Padova Urbs Picta”, ma Bologna non demorde: oggi il Comune e la “Cabina di Regia” si sono riuniti a Palazzo d’Accursio per firmare il protocollo d’intesa per la gestione, la conservazione e fruizione e la tutela del sito. Si tratta di un passaggio importante verso la stesura definitiva del dossier di candidatura che sarà sottoposto alla valutazione del Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana per l’Unesco (CNIU). Quest’ultimo richiede che tutti i siti iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale abbiano un piano di gestione con il fine di preservare l’”Eccezionale Valore Universale di ogni sito”. Questo piano è parte integrante del dossier ed è stato redatto sotto la supervisione e il supporto tecnico-scientifico del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo) e con il contributo della Fondazione Carisbo. Al suo interno è descritto il sistema di gestione e di coordinamento delle attività di tutela, conservazione, comunicazione e fruizione in atto e in programma relative ai portici, tra cui interventi, restauri, azioni di contrasto al vandalismo grafico e attività proposte dei cittadini.
Il protocollo è stato firmato da tutti i soggetti che rappresentano la “cabina di regia” perché coinvolti nella promozione dei portici alla World Heritage List Unesco: il Segretariato Regionale del Mibact per l’Emilia Romagna, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna, la Regione Emilia-Romagna e la Città metropolitana di Bologna. Fanno parte della Cabina di Regia anche L’Alma Mater Studiorum, l’Arcidiocesi di Bologna, la Banca d’Italia, la Fondazione Cassa di Risparmio Bologna e la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Firmatari anche la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bologna, l’Azienda Casa Emilia Romagna di Bologna, Bologna Welcome e il Comando Legione Carabinieri Emilia-Romagna.
Il CNIU dovrà indicare il sito candidato per l’Italia nel 2021, considerando la valutazione del Mibact e le verifiche dell’Unesco. Il Comitato per il Patrimonio Mondiale si ritrova una volta all’anno per esaminare le candidature e nell’estate 2021 si terrà la 45^ riunione, dove i portici bolognesi potrebbero finalmente diventare un patrimonio Unesco. Il direttore del segretariato regionale del Mibact, Corrado Azzolini, ha assicurato però che la risistemazione e la cura dei portici da parte dell’amministrazione c’è e ci sarà a prescindere dalla conquista o meno della candidatura. Ciò è stato ribadito dal sindaco Virginio Merola che ha definito la candidatura 2021 come la “ciliegina sulla torta”, mentre: “Noi siamo qui per lavorare alla torta”.
con la collaborazione di Rachele Baccichet
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