Bologna punta sugli street host per la sicurezza notturna, ma restano dubbi sull’efficacia a lungo termine.
Il Comune di Bologna rilancia il Piano della Notte con un bando per l’affidamento del servizio biennale di street host e l’avvio del progetto Tutta mia la città, dedicato alla sicurezza urbana e alla prevenzione delle discriminazioni di genere. Due iniziative pensate per migliorare la qualità della vita nelle ore notturne, ma che non mancano di suscitare interrogativi sulla loro reale incidenza sul tessuto urbano.
Il bando pubblico, finanziato con fondi del PN Metro Plus per un massimo di un milione di euro, mira a selezionare operatori con esperienza nella mediazione sociale e culturale. I street host, già sperimentati nella zona universitaria e al parco della Montagnola, avranno il compito di presidiare le strade dalle 22 alle 3, nei weekend e prefestivi. Il loro ruolo è quello di promuovere la convivenza nello spazio pubblico, offrire ascolto, mediare situazioni di conflitto, prevenire comportamenti a rischio e accompagnare le persone verso le fermate dei bus o a casa.
Tra i servizi previsti, anche lo scambio di bottiglie di vetro con bicchieri riutilizzabili, e momenti di formazione rivolti a esercenti e lavoratori notturni. Ma resta da capire quanto queste figure possano davvero incidere sulla percezione e sulla realtà della sicurezza in città, soprattutto in assenza di un presidio strutturale più ampio e di risposte a lungo termine sui fenomeni di marginalità e disagio urbano.
Parallelamente, è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna Tutta mia la città, un progetto che intende rafforzare la rete dei cosiddetti punti viola: locali, esercizi commerciali e spazi pubblici che, dopo una formazione specifica, offrono accoglienza e supporto a chi è vittima o testimone di episodi di violenza o molestia. La formazione, affidata all’associazione DonneXStrada, coinvolgerà anche street host e gestori di locali notturni.
Il progetto si inserisce nel quadro delle politiche per le pari opportunità e la prevenzione della violenza di genere, con il coinvolgimento di soggetti come la Casa delle Donne per non subire violenza, Arcigay Il Cassero, Mondo Donna e TPER, che collaborerà alla diffusione della campagna informativa.
«Con queste nuove azioni vogliamo continuare a costruire una Bologna capace di vivere la notte in modo più sicuro, accogliente e inclusivo – dichiara la vicesindaca Emily Clancy –. Gli e le street host e i punti viola rappresentano un passo avanti nel rafforzamento della rete urbana contro discriminazioni, molestie e violenze».
Tuttavia, il rischio è che, senza un monitoraggio puntuale e una strategia integrata di lungo periodo, queste iniziative si limitino a interventi simbolici, con una portata limitata sul piano concreto. La sicurezza urbana, specie nelle ore notturne, richiede investimenti costanti, sinergie operative tra istituzioni e forze dell’ordine, e soprattutto un cambiamento culturale che non può essere affidato solo a operatori volontari o reti informali.