Operaio 22enne muore sul lavoro all’Interporto di Bologna, è rimasto schiacciato da un camion

Il giovane lavoratore era stato assunto 3 giorni fa all’Interporto di Bentivoglio per la ditta di trasporti Metra con un contratto di un’agenzia interinale.

Si chiamava Yaya Yafa, 22enne originario della Guinea, abitava a Ferrara ma è morto al lavoro la scorsa notte a Bologna rimanendo schiacciato fra la ribalta del magazzino e il camion che aveva parcheggiato a ridosso. Lavorava come facchino da 3 giorni all’Interporto, il polo logistico che ha sede a Santa Maria in Duno di Bentivoglio, per la ditta di trasporti Metra, tramite un contratto con un’agenzia interinale, in un magazzino del corriere Sda. Da una prima ricostruzione dei fatti, il mezzo pesante non si sarebbe spostato e, a muoversi, causando la morte del22enne, sarebbe stata la piattaforma mobile. La dinamica precisa dell’incidente è all’esame dell’autorità giudiziaria che ha aperto un’indagine, con gli accertamenti delegati all’Unità operativa prevenzione e sicurezza Ambienti di Lavoro dell’Ausl di Bologna. Il 22enne ha riportato lo sfondamento del torace e sarebbe morto sul colpo. Sul posto, oltre al 118, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Molinella e il personale della medicina del Lavoro. 

«Un episodio grave sul quale è necessario chiarire subito le circostanze. Il primo sentimento è sicuramente quello del cordoglio profondo per una giovane vita spezzata sul posto di lavoro. Vorrei, per questo, esprimere a nome dell’intera città innanzitutto la nostra vicinanza alla famiglia e ai colleghi del giovane Yaya Yafa», ha commentato il sindaco di Bologna Matteo Lepore, appresa la notizia dell’incidente, 

«Tutto quanto accaduto è inaccettabile, proclamiamo per queste ragioni come Nidil Cgil, Filt Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti di Bologna lo sciopero nelle aziende Sda, consorzio Metra, Cooperativa Dedalog e delle agenzie di somministrazione che lì operano. Dalle 13 alle ore 15 di oggi presso la sede in Interporto», hanno dichiarato le single sindacali. Solo poche settimane fa la Filt-Cgil aveva denunciato la precarietà di quello specifico appalto nel contesto di un progetto Inail. «Assistiamo in tutta la filiera Sda a contratti di un giorno, persone contattate tramite gruppi Whastapp dalla sera alla mattina, senza nessun tipo di formazione adeguata. Ragazzi prevalentemente stranieri, di origine africana». 

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