«Mancata manutenzione del torrente Zena», la denuncia di Confabitare

Un appello accorato arriva da Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari, per la sicurezza del torrente Zena. Durante una conferenza stampa tenutasi oggi nella sede di via Marconi 6/2, l’associazione ha annunciato il sostegno ai cittadini della Val di Zena, colpiti dalle devastanti esondazioni che hanno causato danni ingenti nel 2019, 2023 e 2024.

L’incontro ha ruotato attorno alla denuncia-querela presentata dall’avvocato Antonio Francesco Rizzuto, socio di Confabitare e proprietario di un’abitazione gravemente danneggiata dalle esondazioni. L’accusa, rivolta agli enti preposti, punta il dito contro le reiterate omissioni nella manutenzione del torrente Zena.

Torrente Zena: un pericolo annunciato

Durante l’evento, il presidente nazionale di Confabitare, Alberto Zanni, ha denunciato le gravi carenze nella gestione del corso d’acqua, definendolo un pericolo trascurato. «Non possiamo accettare che un torrente come lo Zena, che attraversa territori abitati, venga lasciato in uno stato di totale abbandono», ha dichiarato Zanni.

La denuncia, redatta dall’avvocatp. Luigi Santomassimo, evidenzia la mancata messa in sicurezza del torrente, nonostante segnalazioni, sopralluoghi e consulenze tecniche che ne hanno documentato l’urgenza. Gli interventi richiesti, tra cui il dragaggio del letto del torrente e il rafforzamento degli argini, non sono mai stati realizzati, lasciando la zona in balia degli eventi atmosferici.

Danni e responsabilità

Le esondazioni hanno colpito duramente la Val di Zena. L’episodio più drammatico risale all’ottobre 2024, quando l’abitazione dell’avvocatp. Rizzuto è stata sommersa da tre metri d’acqua, aggravando i danni già subiti nei mesi precedenti. A oggi, l’assenza di interventi concreti da parte della Regione Emilia-Romagna, della Città Metropolitana e dell’Ente di Bonifica Renana resta al centro delle accuse.

«Ogni pioggia intensa trasforma l’area in un campo di battaglia – ha proseguito Zanni – la mancata pulizia del letto del torrente e la debolezza degli argini sono questioni note da anni, ma ignorate. È inaccettabile che fondi destinati alla manutenzione restino inutilizzati o mal gestiti».

foto: pubblica su Facebook

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