Alternanza scuola-lavoro rafforzata a Bologna Firmati due protocolli d’intesa

«L’alternanza scuola-lavoro non è sfruttamento, ma formazione. Gli studenti con l’esperienza lavorativa in azienda maturano delle competenze pratiche e le imprese diventano luogo privilegiato di formazione». Sono le parole del dirigente responsabile divisione Transizioni di Anpal Servizi (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), Agostino Petrangeli, durante una conferenza stampa in cui sono stati firmati lo scorso 14 novembre due protocolli d’intesa tra la Città metropolitana di Bologna, la Camera di Commercio, l’Ufficio scolastico territoriale e Anpal per consolidare i rapporti già esistenti tra questi enti e avviare nuove collaborazioni riguardanti le relazioni fra scuola, formazione, territorio, lavoro e sviluppo della cultura tecnica. Alcuni obiettivi delle due intese sono: la costituzione di un comitato tecnico-scientifico e un rafforzamento della figura del tutor per l’alternanza scuola-lavoro. Proprio su quest’ultima all’articolo 1  di uno dei due protocolli si legge: «…le parti intendono operare congiuntamente per favorire la migliore operatività dei percorsi di alternanza scuola-lavoro sul territorio di Bologna, mediante il miglioramento costante dei percorsi di progettazione, il sostegno dell’efficacia operativa degli stessi, nonché la disseminazione di pratiche e proposte metodologiche di successo. Ciò al fine di assicurare a tutti gli studenti esperienze di alto livello qualitativo e favorire il raggiungimento degli obiettivi propri di questa metodologia didattica…».

Durante la conferenza stampa, moderata da Daniele Ruscigno, consigliere metropolitano delegato a Scuola, Istruzione, Formazione ed edilizia scolastica, erano presenti anche Giovanni Schiavone, dirigente Ufficio scolastico regionale Emilia- Romagna e Valerio Veronesi, presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura Bologna. Veronesi ha riportato alcuni dati sulle imprese della regione e in particolare ha voluto sottolineare quanto sia importante la formazione pratica dei giovani nell’alternanza scuola-lavoro: «Per il 31 per cento delle entrate, le imprese cercano preferibilmente ragazzi con meno di 30 anni», ha spiegato il presidente.

Per Giovanni Schiavone, «tessere relazioni con tutti gli enti del territorio interessati a questo tipo di esperienze vuol dire avere frutti significativi. Basti pensare che «grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio, la Città metropolitana di Bologna e altri enti e associazioni del territorio in solo due giorni abbiamo completato i 700 posti che erano disponibili per l’alternanza scuola-lavoro».

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