Niente “malattia” per i lavoratori di Medicina quando il paese fu dichiarato zona rossa

Non verrà riconosciuta la malattia ai lavoratori di Medicina quando il paese del Bolognese fu dichiarato zona rossa. Sembra una presa in giro e invece è una decisione del governo che ha scartato un emendamento ad hoc da inserire nel decreto Rilancio. A quanto pare il ministero dell’Economia non avrebbe dato il suo assenso. I lavoratori di Medicina furono costretti a stare in casa dal 16 marzo scorso perché la Regione Emilia-Romagna chiuse il paese per un grosso focolaio di coronavirus. Una decisione di “chiudere” l’intero paese del presidente Stefano Bonaccini che è stata apprezzata nei giorni scorsi per tamponare la diffusione del virus a differenza delle polemiche create per la Regione Lombardia accusata di non aver dichiarato in tempo come zona rossa i paesi di Alzano Lombardo e Nembro. Ma a quanto pare la “giusta” decisione dell’Emilia-Romagna non ha avuto effetti positivi per i lavoratori di Medicina che non hanno altra scelta che giustificare quei giorni di assenza come ferie o permessi di vario genere. 

«Fu un provvedimento drastico quello adottato nel pieno dell’emergenza sanitaria dalla Regione Emilia-Romagna, ma necessario a contenere il Covid-19 in quell’area. Quanto è accaduto oggi è quindi inaccettabile. Gli effetti di quelle decisioni di carattere sanitario non possono ricadere sulle spalle di lavoratrici e lavoratori che da quattro mesi non ricevono quanto loro spetta. Chiediamo dunque a governo e Parlamento di fermarsi e rimediare a questo gravissimo errore senza perdere altro tempo», ha dichiarato il sindacato della CGIL Emilia-Romagna e la CGIL Camera del Lavoro Metropolitana Bologna. 

Una beffa che ha messo subito in moto le accuse dell’opposizione. «La scelta del governatore Bonaccini di istituire Medicina come “zona rossa”, il 16 marzo scorso, doveva essere accompagnata da misure che dovevano tutelare i lavoratori di quel Comune, ai quali è stato impedito di andare al lavoro», ha detto il consigliere regionale della Lega ER, Daniele Marchetti. 

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