Piove, senti come piove. Una pioggia che non smette di cadere dal cielo da quasi due giorni nel Bolognese ha provocato diversi smottamenti e danni sulle strade provinciali del territorio metropolitano con danni che supera i 320 mila euro. La situazione più critica in Valsamoggia dove la strada provinciale 27 “Valle del Samoggia” dalla scorsa notte è chiusa al traffico al km 25 in località Savigno. A causa delle abbondanti piogge la piena del torrente Samoggia ha eroso la scarpata di valle della sovrastante strada provinciale comportando l’asportazione quasi totale del corpo stradale per una lunghezza di circa 60/70 metri. La piena del torrente ha eroso anche la scarpata della sovrastante pista ciclabile (sulla strada provinciale 76 “Stiore”) comportando, l’asportazione della banchina stradale e di parte del corpo stradale della pista ciclabile. Un ulteriore ammaloramento potrebbe coinvolgere. Criticità anche su queste strade provinciali 51 “Medicina-Bivio Selice” in corrispondenza del Ponte sul Torrente Sillaro a causa della straordinarietà della piena in atto.
Il maltempo sta preoccupando molto anche l’associazione dei coltivatori Coldiretti Emilia-Romagna per i danni che sta provocando alle campagne della regione per l’enondazione anche del torrente Sillaro e del Secchia. «Pioggia abbondante e vento forte stanno sferzando la regione in una stagione particolarmente delicata per l’agricoltura con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo e le piante che iniziano a dare i primi frutti. La grandine è l’evento più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti e spogliano le piante compromettendo i raccolti successivi, dopo un anno di lavoro. Nelle zone interessate dal maltempo sono particolarmente concentrate le coltivazioni di frutta e sono state stese a protezione le reti antigrandine che tuttavia non ancora sufficientemente diffuse», ha dichiarato Coldiretti Emilia-Romagna.
Secondo l’associazione che rappresenta gli agricoltori italiani, siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.