La Città metropolitana di Bologna contro il governo, non rottamerà le cartelle esattoriali

La Legge di Bilancio del governo Meloni prevede lo stralcio automatico delle cartelle esattorali fino a 1.000 euro dal 2000 al 2015. La Città metropolitana di Bologna non aderirà alla rottamazione. 

La Città metropolitana di Bologna non intende aderire allo stralcio automatico delle cartelle fino a 1.000 euro dal 2000 al 2015 prevista dalla Legge di Bilancio, La decisione è stata approvata dal Consiglio metropolitano nella seduta di oggi con 13 voti favorevoli (Centro sinistra) e quattro contrari (Uniti per l’alternativa e Alleanza metropolitana). 

I carichi complessivamente iscritti a ruolo per gli anni 2000-2015 ammontano a 4.066.782,04 euro comprensivi di sanzioni e interessi, di cui più del 50% di importo superiore ai 1.000 euro e pertanto esclusi dalla definizione agevolata. I carichi di importo inferiore a 1.000 euro ammontano a 1.404.069,42 euro, di cui stralciabili 229.612,70 euro. 

A determinare il voto dell’Aula, la convinzione che l’introduzione della misura in questione determinerebbe una disparità di trattamento tra i soggetti debitori, in danno a chi abbia correttamente e tempestivamente adempiuto ai propri obblighi di pagamento. Contrasterebbe inoltre con i principi di equità e parità di trattamento che sono tra i principi ispiratori dell’Amministrazione metropolitana. La stessa misura, inoltre, potrebbe comportare l’effetto di disincentivare i pagamenti, con conseguenti pesanti e sistematiche ricadute sul buon andamento dell’attività di riscossione. 

«L’adozione da parte della Città metropolitana di Bologna della delibera di non accoglimento dello “stralcio parziale”, consente comunque al debitore di ottenere i medesimi benefici, in termini di stralcio delle sanzioni e interessi, attraverso l’adesione alla definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, disciplinata dal comma 231 della stessa legge, che prevede l’annullamento della cartella subordinatamente al pagamento della quota capitale, oltre che delle spese di notifica e delle eventuali spese sostenute per le procedure esecutive, anche con rateizzazione del capitale e delle spese previste in un massimo di 18 rate, con due rate da corrispondere nel 2023 e quattro rate da corrispondere ogni anno, a decorrere dal 2024», si legge in una nota della Città metropolitana di Bologna. 

 

Fonte: Città metropolitana di Bologna 

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