L’associazione dei proprietari immobiliari Confabitare ha organizzato un dibattito per discutere il futuro del cantiere che divide la città. Ecco cosa si è detto.
La Sala Convegni della Fondazione Lercaro di Bologna ha recentemente ospitato un animato incontro pubblico organizzato da Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari, per affrontare le problematiche legate al cantiere di via Riva di Reno. L’evento ha visto una partecipazione massiccia di cittadini, desiderosi di esprimere le proprie preoccupazioni e cercare soluzioni.
Le preoccupazioni di Confabitare
Alberto Zanni, presidente nazionale di Confabitare, ha evidenziato diverse criticità durante il suo intervento moderato da Simona Iannessa. «Il canale potrebbe portare benefici», ha dichiarato Zanni, «ma è necessario monitorare attentamente la situazione per evitare che il quartiere diventi una zona di movida o degrado, come via Petroni. Attualmente, i residenti, specialmente i disabili, affrontano gravi difficoltà di accesso alle abitazioni e mancanza di parcheggi, occupati dai cassonetti. Anche i commercianti stanno subendo perdite significative».
Un’analisi di Confabitare mostra che durante la durata del cantiere, il valore delle abitazioni diminuirà del 50% e quello dei negozi del 40-45%. Anche dopo la conclusione dei lavori, si prevede una svalutazione del 15-20% per le compravendite e del 25% per gli affitti. Zanni ha espresso preoccupazioni sul fatto che il progetto sembri mirato a eliminare le auto dal centro città, spingendo i residenti a trasferirsi in comuni limitrofi come Anzola, Calderara e Zola Predosa, che stanno già registrando un aumento della popolazione.
Il punto di vista dell’amministrazione comunale
Valentina Orioli, assessora alla nuova mobilità del Comune di Bologna, ha difeso il progetto, riconoscendo i disagi temporanei ma sottolineando l’importanza della riqualificazione urbana e il rispetto degli obiettivi del PNRR.
Le voci dei cittadini
Durante il dibattito, i cittadini hanno espresso varie preoccupazioni, in particolare riguardo ai parcheggi. Trovare un posto auto è diventato un problema serio, soprattutto durante gli eventi al PalaDozza, costringendo molti a parcheggiare lontano dalle proprie abitazioni. Alcuni hanno riportato problemi di salute, come malattie respiratorie, causate dall’aumento delle polveri sottili generate dai lavori.
Proposte e conclusioni
Zanni ha proposto l’inclusione di Confabitare e altre associazioni di proprietari nella cabina di regia dei lavori per portare avanti le istanze dei residenti. Lorenzo Cipriani, presidente del quartiere Porto-Saragozza, ha riconosciuto l’inevitabilità dei lavori, ma ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni adeguate per i residenti. Andrea Bolognesi, direttore di Canali di Bologna, ha parlato dell’impatto della riapertura del canale, mentre l’ingegnere Massimo Kolletzek ha illustrato un progetto alternativo che avrebbe preferito non riaprire il canale e investire in opere di fluidificazione del traffico, specialmente in zona stazione.
L’incontro si è concluso con l’impegno di istituire un Comitato di residenti e la promessa dell’amministrazione di mantenere un dialogo aperto con la cittadinanza. Zanni ha dichiarato che l’obiettivo dell’incontro è stato pienamente raggiunto, auspicando che il dialogo porti a soluzioni condivise e a un miglioramento della qualità della vita nel quartiere.