Sanità pubblica, per un bolognese su 4 sta peggiorando 

Secondo il 79% dei bolognesi i tempi di attesa si sono allungati, quasi tre su quattro lamentano la carenza di medici e infermieri. Tempi più lunghi e costi in aumento anche nella sanità privata, che però riscontra un livello di soddisfazione più elevato.

Il 65% dei bolognesi ha fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e il 50% d’accordo nel definirlo ancora uno dei migliori al mondo.  In molti, però, non esitano a denunciarne l’attuale situazione di crisi, probabilmente aggravata dall’impatto della pandemia. A lanciare l’allarme è l’ultima ricerca  dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, l’assicurazione sanitaria che insieme alla società che realizza ricerche di mercato Nomisma ha interrogato gli abitanti del capoluogo emiliano riguardo la loro opinione della sanità pubblica, messa a confronto con la sanità privata. 

Secondo il sondaggio, circa un bolognese su quattro (26%) ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia peggiorato rispetto a 5 anni fa. Molto più bassa la percentuale di chi lo trova migliorato (14%), mentre il 59% non ha notato un cambiamento né in positivo né in negativo. La valutazione della sanità privata risulta invece più stabile: in questo caso l’opinione di quasi quattro bolognesi su cinque (78%) è rimasta invariata, con una quota leggermente maggiore che la giudica migliorata (13%) rispetto a peggiorata (9%). 

Il principale motivo di insoddisfazione, per quanto riguarda la sanità pubblica, sono i tempi di attesa: secondo il 79% si sono allungati, con un 30% che parla addirittura di un “forte aumento”. Il 55% degli intervistati lamenta inoltre un aumento dei costi, e quasi tre su quattro (72%) ritengono insufficiente il numero di medici e infermieri in servizio. Anche nel settore privato, comunque, c’è chi riscontra un allungamento dei tempi (26%), oltre a una crescita dei costi più evidente rispetto al servizio pubblico (73% ha percepito un aumento). 

Ma in base a quale criterio, allora, i bolognesi scelgono di rivolgersi alla sanità pubblica o a quella privata? In realtà non ci sono sorprese: chi nell’ultimo anno ha effettuato visite o esami in strutture pubbliche, dice di averlo fatto principalmente per il costo ridotto della prestazione (58%), mentre chi si è rivolto a strutture private dà come motivazione soprattutto i tempi di attesa inferiori (68%). Nel complesso, il livello di soddisfazione è più alto per i servizi sanitari privati rispetto a quelli pubblici: nel primo caso si dice soddisfatto delle cure ricevute il 79% degli intervistati, nel secondo solo il 63%. 

Questo non vuol dire che i bolognesi non credano più nella sanità pubblica, anzi: come detto, la maggioranza (65%) dichiara di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e uno su due (50%) lo ritiene ancora tra i migliori al mondo. Per ovviare alle lacune evidenziate, il campione bolognese intervistato da UniSalute concorda soprattutto su un più ampio ricorso a soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza (55% è d’accordo) e su una maggior integrazione tra sanità pubblica e privata (51%). 

 

fonte: UniSalute

Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a dicembre 2022 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli
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