Il profilo dei laureati dell’Università di Bologna: quasi la metà è un fuori sede

Quasi la metà (45,7%) dei laureati all’Alma Mater è un fuori sede, un dato che è il doppio della media nazionale (23%). Del totale dei laureati che provengono da fuori regione, il 40,1% ha conseguito una laurea triennale, il 54,3% un corso di laurea magistrale il 45% un corso magistrali a ciclo unico. Sono solo alcuni dei dati presentati oggi e  che analizzano il profilo tipo dei laureati all’Università di Bologna inserito nel XXII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati realizzato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. L’indagine ha preso in considerazione oltre 290 mila laureati, di cui 19.058 dell’Università di Bologna: 10.062 di primo livello, 6.856 magistrali biennali e 2.064 a ciclo unico (i restanti sono laureati del corso pre-riforma in Scienze della Formazione primaria o in altri corsi pre-riforma). 

I dati rivelano che cresce il numero di laureati con cittadinanza estera, complessivamente pari al 5,6% (erano il 5,4% lo scorso anno): anche in questo caso numeri sopra la media nazionale (che si ferma al 3,7%), con una forte presenza in particolare tra i laureati magistrali (8,5% contro una media nazionale del 5,5%). 

Molto sopra la media nazionale anche i numeri dei laureati in corso dell’Alma Mater: il 67,3% chiude gli studi entro i tempi previsti contro una media nazionale che si ferma al 55,7%. In particolare, si laurea in corso il 68,4% di chi si iscrive a un corso di laurea triennale (56,1% la media nazionale) e il 69,6% di che sceglie un corso di laurea magistrale biennale (61% la media nazionale) e il 56,8% di chi sceglie un corso di laurea magistrale a ciclo unico (43,5% la media nazionale). 

Altro punto che emerge dai dati è il numero di laureati che ha svolto un’esperienza di studio all’estero, che arriva al 15,6% contro una media nazionale che si ferma invece all’11,2%. Tra questi c’è un 12,3% di laureati triennali (8,1% la media nazionale), un 20% di laureati magistrali biennali (15,7% la media nazionale) e un 18,4% di laureati magistrali a ciclo unico (15,6% la media nazionale). 

òIl 90,8% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria all’Alma Mater nel suo complesso (era l’89,7% lo scorso anno). In particolare, l’88,4% dei laureati Unibo è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’87,7% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, l’80,9% dei laureati che le ha utilizzate considera le aule adeguate. Il 74,2% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 14,1% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso. 

La condizione occupazione dei laureati Unibo 

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 33.106 laureati dell’Università di Bologna. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2018 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2014 e intervistati dopo cinque anni.Considerando i laureati triennali Unibo che, dopo il titolo, non si sono mai iscritti ad un nuovo corso di laurea (32,9%), a un anno dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione (si considerano occupati, seguendo la definizione adottata dall’Istat, tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 73,7%. Tra gli occupati, il 20,8% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 20,9% ha invece cambiato lavoro; il 58,2% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 19,7% degli occupati può contare su un lavoro alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 45,2% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). L’12% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge il 27,3% degli occupati. 

Per quanto riguarda invece i laureati di secondo livello del 2018, quelli contattati a un anno dal titolo sono 8.547 (di cui 6.407 magistrali biennali e 2.125 magistrali a ciclo unico). Tra questi, il tasso di occupazione è pari al 73,2% (la media nazionale si ferma a 71,7%). Il 18,9% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 15,6% ha invece cambiato lavoro; il 65,4% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 20,6% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 37,4% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto alle dipendenze a tempo determinato). Il 10,1% svolge un’attività autonoma. La retribuzione è in media di 1.258 euro mensili netti. 

I laureati Unibo del 2014 contattati a cinque anni dalla laurea sono invece 7.213 (di cui 5.296 magistrali biennali e 1.696 magistrali a ciclo unico). Tra questi, il tasso di occupazione è pari all’89,5% (86,8% il dato nazionale). Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 54,6%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 19%. Svolge un lavoro autonomo il 17%. Il lavoro part-time coinvolge il 13% degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.522 euro mensili netti. Ma dove vanno a lavorare? Il 71,7% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 21,6% nel pubblico. La restante quota (6,3%) lavora nel non-profit. L’ambito dei servizi assorbe il 75,3% dei laureati occupati, mentre l’industria ne accoglie il 22,2%; l’1,6% lavora nel settore dell’agricoltura. 

 Fonte: Università di Bologna

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