Secondo i dati aggiornati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering, da gennaio a settembre 2024 le vittime sul lavoro in Italia hanno raggiunto quota 776, segnando un aumento del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo significa che ogni mese oltre 48.000 lavoratori subiscono un infortunio. Tra questi, le vittime effettive sono 567 in occasione di lavoro e 209 in itinere, con un tragico aumento di 15 decessi rispetto al 2023.
Le Aree Più a Rischio e la “Zonizzazione” del Pericolo
La mappatura dell’Osservatorio divide le regioni in diverse zone di rischio:
- Zona rossa: Valle d’Aosta, Basilicata, Umbria, Trentino-Alto Adige e Sicilia, dove il rischio di infortunio mortale supera del 25% la media nazionale.
- Zone più sicure: Veneto e Marche, che presentano le incidenze di mortalità più basse.
La zonizzazione offre un’istantanea dell’emergenza e fornisce agli esperti di sicurezza indicazioni per rafforzare la prevenzione.
Costruzioni e manifatturiero, i settori con più vittime
I settori maggiormente colpiti rimangono le costruzioni, con 106 decessi nei primi nove mesi, seguite dalle attività manifatturiere (71) e dai trasporti (66). La sicurezza sui cantieri e nelle fabbriche si conferma quindi una delle sfide cruciali.
Un fenomeno che colpisce soprattutto i lavoratori stranieri e più anziani
Più del 22% delle vittime è costituito da lavoratori stranieri, i quali registrano un’incidenza di 55,6 decessi ogni milione di occupati, quasi tripla rispetto a quella dei lavoratori italiani (20,5). Le fasce di età più colpite sono gli over 65 (con un’incidenza di 98,0) e i lavoratori tra i 55 e i 64 anni, che contano il maggior numero assoluto di vittime (199).
Un bollettino di guerra quotidiano
«È come assistere a una moviola crudele e senza sosta», afferma Mauro Rossato, presidente di Vega Engineering. Rossato sottolinea come sia fondamentale monitorare l’incidenza infortunistica, un indicatore chiave per individuare le aree più critiche e intervenire con maggior prontezza.
Denunce di infortunio in crescita
Anche le denunce complessive di infortunio sono in aumento (+0,5% rispetto al 2023), toccando le 433.002 unità. I settori con il maggior numero di denunce sono le attività manifatturiere (52.944) e le costruzioni (27.403), seguiti dalla sanità e dai trasporti.
La situazione richiede misure tempestive per contrastare la crescente incidenza di infortuni e decessi sul lavoro. La zonizzazione del rischio fornisce uno strumento essenziale per mirare gli interventi, ma la vera sfida è nella prevenzione quotidiana e nel rafforzamento delle tutele per ogni categoria di lavoratori, senza eccezioni.
Per maggiori dettagli e i dati completi, è possibile visitare il sito dell’Osservatorio Vega Engineering: www.vegaengineering.com/osservatorio.
foto: unsplash