Esplosione alla Toyota di Bologna, due morti e diversi feriti di cui uno molto grave: domani sciopero dei sindacati

Una tragedia ha colpito ieri la zona industriale di Bargellino, a Bologna. Un’esplosione all’interno dello stabilimento Toyota Material Handling ha causato la morte di due giovani operai, Lorenzo Cubello (37 anni) e Fabio Tosi (34 anni), e ha ferito undici persone, una delle quali in condizioni gravi.

Esplosione alla Toyota Material Handling di Bargellino: l’incidente

L’esplosione, probabilmente innescata da un compressore, ha provocato il crollo di una parte del capannone nel tardo pomeriggio. Le vittime, due lavoratori bolognesi, hanno perso la vita a causa delle gravi ferite riportate. Un operaio è deceduto sul colpo, mentre l’altro è morto poco dopo essere stato trasportato all’ospedale Maggiore. Gli altri dieci feriti sono stati soccorsi in diversi ospedali della provincia; solo uno è in condizioni critiche.

L’azienda, situata a Borgo Panigale, è un’importante realtà del distretto meccanico bolognese e produce carrelli elevatori. Attualmente impiega circa 850 persone.

Indagini in corso

Sul luogo dell’incidente sono giunti la procuratrice aggiunta di Bologna, Morena Piazzi, e la pm Francesca Rago, titolare dell’indagine. Il sopralluogo è stato effettuato insieme al comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri, Claudio Gallù, ai Vigili del Fuoco e al personale dell’Ausl. È ancora da chiarire la causa esatta dell’esplosione, ma si presume che un compressore abbia innescato la deflagrazione.

La reazione dei sindacati: “Basta morti sul lavoro”

Dopo l’accaduto, i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Bologna hanno proclamato uno sciopero per l’intera giornata di domani venerdì 25 ottobre. Lo sciopero riguarderà tutto il settore metalmeccanico, con lo slogan “Basta morti sul lavoro”. Anche il Sindacato Generale di Base (Sgb) ha indetto un’azione di sciopero di 24 ore, coinvolgendo i lavoratori dei settori pubblici e privati dell’area metropolitana di Bologna.

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha commentato l’incidente, ricordando il passato innovativo del metodo Toyota, elogiato per l’assenza di infortuni: “Oggi siamo di fronte a un modo di fare impresa che continua a considerare la sicurezza un costo. In un Paese come l’Italia, dove si contano tre morti sul lavoro al giorno, è necessario un cambio di paradigma”.

Il cordoglio e la presenza delle autorità

All’esterno della fabbrica, nonostante la pioggia, si sono radunate più di 50 persone tra colleghi e amici delle vittime, deponendo mazzi di fiori in loro memoria. Presenti sul posto anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e uno psicologo inviato dall’Ausl per fornire supporto ai familiari e ai lavoratori.

Lepore ha parlato di “ennesima strage sul lavoro”, ricordando l’incidente di sei mesi fa nella centrale idroelettrica di Suviana, che causò la morte di sette tecnici.

Sicurezza sul lavoro: una priorità per i sindacati

Gian Pietro Montanari, rappresentante della Fiom-Cgil, ha sottolineato che la sicurezza sul lavoro è da tempo una preoccupazione anche all’interno dell’azienda. “Scioperi c’erano stati anche in passato, l’ultimo per chiedere il collaudo di nuovi strumenti. Ora bisogna accertare se le manutenzioni erano state fatte o meno”, ha dichiarato.

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