Nel 44% delle famiglie bolognesi tutti e due i genitori si occupano della salute dei figli, nella maggioranza dei casi la madre. Il punto di riferimento principale in caso di malattia è il pediatra di libera scelta, con il 56% che vi si rivolge “sempre” o “spesso”. Sono solo alcuni dei dati pubblicati sull’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma.
Un primo dato che salta all’occhio è quanto la cura dei figli resti ancora, anche a Bologna, una responsabilità prevalentemente materna. L’89% delle madri interrogate da UniSalute, infatti, dice di occuparsi attivamente – da sole o insieme al partner – della salute dei figli, ad esempio contattando il medico e pianificando i vari controlli.
Solo il 54% dei padri, al contrario, dice di gestire questo ambito della vita familiare. Nel complesso, in appena il 44% delle famiglie questa responsabilità è condivisa da entrambi i genitori, con un’evidente disparità di genere che fa gravare questo compito soprattutto sulle donne.
Salute dei figli, scelta del medico
Indipendentemente da chi nello specifico si occupi di questo aspetto, in caso di malattia dei figli il pediatra di libera scelta resta il punto di riferimento, con il 56% delle famiglie bolognesi che vi si rivolge sempre (30%) o spesso (26%). Circa una su cinque (19%) si rivolge però almeno qualche volta a un pediatra privato.
Tra i fattori che spingono le famiglie bolognesi a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri figli, i principali sono i tempi di attesa più brevi e un miglior rapporto tra medico e paziente, citati entrambi dal 67% del campione, così come precedenti esperienze positive con il professionista in questione (50%). La mancanza di disponibilità a svolgere visite nel weekend è invece il principale limite (33%) riscontrato nel rapporto col pediatra privato, seguito dalla scarsa disponibilità per visite a domicilio (35%) e dalle difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli (31%).ù
Infine, secondo il sondaggio, le famiglie bolognesi preferiscono passare dalla sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici: nell’ultimo anno, ad esempio, poco più di una su tre (37%) ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio pubblico.