Caporalato e sfruttamento lavorativo: sono i principali temi della terza edizione di F.I.L.I., il Festival dell’Informazione Libera e dell’Impegno che si terrà a Bologna dal 28 novembre al 1 dicembre. Quattro giorni di festival in cui, tra dibattiti, conferenze e incontri, si discuterà sui temi scottanti delle mafie collegate alle migrazioni, della nuova legge sul caporalato, dello sfruttamento lavorativo a Bologna e sul nuovo decreto Sicurezza e Immigrazione del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
«L’obiettivo del festival è di promuovere la legalità democratica, l’antimafia sociale e informare sulla presenza mafiosa nel nostro territorio, tramite incontri nelle scuole, conferenze, tavole rotonde, spettacoli, presentazioni di libri, che si svolgeranno nelle quattro giornate dalla mattina alla sera», ha dichiarato Fiore Zaniboni, referente di Libera Bologna che, di concerto con Libera informazione, organizza l’evento.
«Gli appuntamenti saranno fili che si intrecciano e creano collegamenti. Conoscere e raccontare la mafia è una cosa di grande complessità: la lotta alle mafie è andare dentro alle cose», ha detto Enza Rando, vicepresidente di Libera.
Il festival si inaugura mercoledì 28 novembre nel ristorante e pizzeria etica Fattoria di Masaniello con un dibattito su come i beni confiscati, se ben riutilizzati, possono diventare strumenti di contrasto al caporalato.
Gli argomenti del programma del festival sono stati annunciati dagli organizzatori alla presenza dell’assessore all’Economia e promozione della Città e del Turismo Matteo Lepore in una conferenza stampa in via Boccaccio davanti a villa Celestina, un edificio confiscato alla criminalità. L’assessore ha annunciato che il Comune ha preso in concessione la palazzina e che ha intenzione di voler investire dai 4 a i 5 milioni di euro per la sua ristrutturazione e renderla così socialmente utilizzabile.