Divagazioni di un negro a Bologna (parte terza)

di Rutagengwa Félix Ndayitabi

Rivendico 

la mia parte di sogno  

il mio quadrato di cielo 

all’ombra dei portici  

tra effluvi di lasagne  

per fare l’inventario del sole 

degli aromi dell’infanzia 

sotto il pergolato di San Luca  

sono assonanza 

in un città abbacinata di luna  

mille visi , mille gambe 

perle  

disperse nella notte  

la mia città mi guarda 

ascolterà questo grido che mi taglia 

infreddolisce il mio inverno  

scatena la mia sete 

note dopo notti  

fidanzato della nebbia  

ai piedi delle torri.

Le ragazze si pavoneggiano  

sento battere il cuore della città  

dall’odore scappato da una pentola  

dai geloni delle mani  

dalle anche danzanti  

dalla mia fame di baci  

la mia città è sovversiva  

nelle sue tenerezze. 

Condividi