«L’Italia e il mondo stanno vivendo in prima linea l’emergenza Coronavirus. Rivelatosi all’umanità senza preavviso e scagliatosi con una forza pari a quella di una catastrofe mai vista prima, sta riportando il pianeta all’anno zero. Non saprei se quella che stiamo vivendo sarà paragonabile alla “Terza Guerra Mondiale’’ ma, quello che è certo, è che il pianeta sembra quasi che si stia ribellando all’uomo. In questi giorni mi interrogavo sul perché di tutto ciò e pensando a come abbiamo spremuto il Pianeta Terra senza rispetto alcuno di fauna e flora – che gran parte della popolazione, ha sempre percepito e trattato come sottomesse – una risposta ho provato a darmela.
Immagino che, per come è stata architettata la società odierna, sia difficile pensare all’armonia e all’interdipendenza tra uomo e Pianeta. Tuttavia, forse, è utile ricordare che è l’uomo a dipendere dalla Terra e non viceversa, per cui dovremmo iniziare a ragionare in funzione di un adattamento meno invasivo e più rispettoso nei confronti del luogo in cui siamo destinati a vivere. Evidentemente, il messaggio che la natura vuole darci attraverso questa esperienza che stiamo vivendo, è semplice. Forse, vuole farci capire tutti i limiti della società in cui viviamo cosi da superarli. In questo periodo, come accade quando si è immersi nei tumulti e nelle paure di una guerra ci ritroviamo a dare valore alla cosa più importante, la VITA. La nostra, quella dei nostri cari e di tutti gli esseri viventi. Vita vuol dire creare e preservare l’armonia tra uomo e natura. Penso sia arrivato il momento di gestire e cooptare paure e distruzione di questo ospite apocalittico iniziando a ragionare sulle possibilità di impiego dei cambiamenti impostici dal Covid-19. Un’inversione ambientalista che, negli anni i governi (a tutti i livelli), non sono riusciti a realizzare. Questa è la necessità.
Il mio pensiero è di cordoglio a tutte le famiglie che sono state colpite perdendo i propri cari, di vicinanza per tutte quelle persone che in prima linea stanno lottando per garantire il diritto alla salute alla popolazione e di stima e rispetto nei confronti di tutte le lavoratrici e i lavoratori che, ogni giorno, garantiscono i servizi essenziali. Il mondo dell’occupazione, delle imprese, il sistema economico in generale stanno attraversando una fase storica simile a quella vissuta durante le guerre mondiali. Spero che le perdite che abbiamo subito non vengano vanificate e conteggiate solo come dati statistici fini a sè stessi. La perdita dei nostri cari deve poterci far riflettere sull’essenza della vita e darci forza rigeneratrice affinché i cittadini del mondo, finita questa fase angosciante per l’umanità, possano avviare il più grande percorso ambientalista mai visto nella storia».
di Giandomenico Fortino
vicesegretario dell’Unione PD del Quartiere Navile di Bologna