La giovane ragazza serba aveva conosciuto sui social un ragazzo residente a Pianoro Vecchio che le aveva promesso di sposarla. Invece, insieme alla famiglia, l’aveva ridotta in schiavitù e avviata alla prostituzione.
Era stata attirata in Italia con una falsa promessa di matrimonio, ma il fine era un altro: avviarla alla prostituzione. È ciò che è venuto fuori da un’indagine della polizia di Bologna che ha arrestato ieri a Pianoro Vecchio, nel Bolognese, un’intera famiglia (composta da 4 persone) ritenuta responsabile, secondo le accuse, di aver sequestrato e ridotto in schiavitù una ragazza serba di 22 anni. L’indagine della polizia, che ha portato nelle ultime ore all’arresto di un intero nucleo familiare, è cominciata lo scorso febbraio quando la vittima tentò di suicidarsi ingerendo del detersivo. La 22enne dichiarò alla polizia che aveva tentato il gesto estremo perché non ce la faceva più a sopportare la condizione di schiavitù a cui l’avevano costretta, una volta giunta in Italia, il suo fidanzato, unitamente alla madre, al fratello e al compagno della donna. Dall’attività investigativa –spiega la Questura di Bologna – è emerso «un desolante quadro di vessazioni ed angherie perpetrate ai danni della ragazza dall’intero nucleo familiare residente a Pianoro Vecchio al fine di avviarla alla prostituzione e all’accattonaggio». Le concedevano un solo pasto al giorno e massimo 6 sigarette.
In particolare, la giovane ragazza, al suo arrivo, era stata subito privata del passaporto e del telefono e costretta ad eseguire tutti i lavori domestici, nonché a subire costanti maltrattamenti, sfocianti in percosse con calci e pugni, con annesse denigrazioni ed umiliazioni. Le era, inoltre, impedito di uscire di casa – controllata costantemente anche quando andava al bagno – ed anticipato sin da subito la sua imminente destinazione alla prostituzione e all’accattonaggio al fine di restituire il debito di 400 euro contratto per raggiungere l’Italia.
Il GIP, riconosciuto il grave quadro indiziario, ha dunque disposto la traduzione in carcere per tutti gli indagati. La ragazza 22enne è stata salvata e portata in una struttura protetta.