No a un’altra residenza universitaria «di lusso», il CUA minaccia una manifestazione

Ieri una nuova protesta del collettivo universitario CUA contrario alla costruzione di un nuovo studentato definito «di lusso» portato avanti dalla M&G Real Estate, gestore globale di investimenti immobiliari.

«Salute, soldi, dignità»: è il motto delle nuove proteste di ieri da parte del Collettivo Universitario Autonomo (CUA) che ha protestato davanti a un’area della M&G Real Estate, gestore globale di investimenti immobiliari, nella Bolognina, dove sorgerà una nuova residenza universitaria definita dal collettivo «di lusso». Secondo il CUA, Bologna vive un problema strutturale di mancanza di posti letto per studenti, e questo è ribadito anche dai dati dell’Osservatorio sulle nuove forme di residenza per studenti, giovani e lavoratori, a cura di Scenari Immobiliari per cui gli alloggi universitari del Comune di Bologna coprirebbero solo il 12% della domanda con 4,450 posti letto a fronte delle ore 36mila richieste degli studenti fuorisede. La soluzione per il CUA, non può essere quella delle multinazionali dello Student Hotel e della nuova residenza in costruzione che hanno prezzi molto alti e che sono accessibili solo ad una piccola fetta elitaria di studenti.

«Ciò che queste strutture rappresentano è un modello di città escludente ed elitario che contribuisce giorno dopo giorno ad acuire quella frattura, già profonda di per sé, tra chi ha passato o passerà una quarantena serena e dignitosa e chi invece è stato o sarà costretto a farlo in topaie fatiscenti ottenute comunque a prezzi esorbitanti o addirittura rinuncerà a vivere nella città dove ha scelto di mettere radici a causa della precarietà della propria vita», afferma uno dei rappresentanti del Collettivo, in un video pubblicato sulla loro pagina Facebook.

Secondo quanto dichiarato da CUA, il Collettivo scenderà in piazza sabato 14 novembre 2020 per una mobilitazione di piazza, al fianco di lavoratori precari e rider per contestare un sistema universitario «inaccessibile e verticista che dopo The Student Hotel, ha consentito ad altre società miliardarie di speculare sui bisogni di studenti e studentesse di Bologna, in particolare sull’esigenza di un tetto sotto cui dormire, vivere, studiare e sognare». Ma la manifestazione se svolta in centro storico potrebbe saltare, infatti, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha imposto da oggi il divieto a manifestazioni ed eventi in centro delle piazze per evitare assembramenti e quindi tamponare il contagio coronavirus.

 

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