Libri bruciati davanti al Tpo, «Tentativo di intimidazione»

Una pila di libri bruciati: è quello che hanno trovato questa mattina i gestori del Tpo davanti l’ingresso. Un atto visto dal centro sociale di via Casarini a Bologna come un tentativo di intimidazione rivolto contro l’azione di solidarietà che Tpo sta  svolgendo da quando è partita l’emergenza Covid-19, ovvero la distribuzione di libri nelle case dei bambini e dei ragazzi del quartiere. Evidentemente «Fare solidarietà e costruire mutuo soccorso nella crisi non piace a tutti», dicono gli attivisti del Tpo sulla loro pagina Facebook. «Forse a qualcuno non piace che nessuno rimanga indietro, forse qualcuno preferirebbe un prima gli italiani, oppure a qualcuno non piace che nella crisi ci si dia una mano a vicenda. Questo ancora non lo sappiamo con certezza ma sta di fatto che i libri li hanno sempre bruciati gli stupidi e i fascisti. Questa notte per fortuna il fuoco è stato fermato dalla pioggia, e così come la pioggia ha spento le fiamme, noi senza paura continuiamo ad agire per spegnere le fiamme della crisi che in molti stanno vivendo e per alzare quelle della lotta comune, della solidarietà e del mutuo aiuto», scrive il Tpo. 

Nonostante questo gesto «intimidatorio», il centro sociale di via Casarini non abbandona la sua solidarietà in emergenza Covid-19. Giovedì chi gestisce il Tpo raccoglierà cibo e libri per bambini ed adolescenti del quartiere dalle 15 alle 18. «Invitiamo tutte e tutti a continuare a mettere in pratica la solidarietà», scrive il Tpo. 

 

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