Inquinamento acustico e incidenti in via Lame, Confabitare: «La sosta degli autobus è negativa per i residenti»

Per l’associazione dei proprietari immobiliari, i residenti di via delle Lame sono «esasperati dall’inquinamento acustico e dalla scarsa sicurezza della viabilità, causati dalla sosta degli autobus». 

«Via delle Lame è una strada stretta con edifici alti, costruiti per lo più dopo la guerra causa bombardamento, per questo si forma una sorta di cassa di risonanza che amplifica l’inquinamento acustico. Sempre per la sua conformazione tende a far ristagnare un livello di smog da rendere impossibile anche l’apertura di una banale finestra». Sono le parole di Alberto Zanni, presidente nazionale dell’associazione a tutela della proprietà immobiliare Confabitare il quale è stupito della scelta di fare proprio in via della Lame una sosta di autobus del trasporto pubblico Tper. Una scelta che – secondo Zanni – sta esasperando la vita dei residenti perché oltre all’inquinamento atmosferico e acustico, anche la sicurezza ne ha notevolmente risentito. «Il sorpasso degli autobus in sosta, obbliga gli automobilisti a oltrepassare la linea continua e chi arriva da via Otto Colonne per immettersi in Via Delle Lame ha come aiuto un solo specchio parabolico quasi sempre coperto dai mezzi pubblici, a causa di ciò si sono verificati diversi incidenti», dichiara il presidente di Confabitare. 

Inoltre, sempre per questi motivi il mercato immobiliare in via delle Lame starebbe perdendo una bella fetta di compratori e di conseguenza sarebbe in atto un deprezzamento degli immobili, lasciando via libera agli speculatori o a chi vuole mettere a rendita gli appartamenti affidandoli agli studenti. «Come associazione siamo contrari a scelte strategiche che non tengono conto della conformazione degli edifici e vanno ad incidere negativamente sulla vita dei residenti e a danneggiare il patrimonio immobiliare dei nostri associati e concittadini. È importante che l’amministrazione pubblica alleggerisca questa situazione partendo proprio da una diversa organizzazione dei mezzi pubblici e una collocazione della fermata Tper in una zona più consona», conclude Zanni. 

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