In casa con armi, droga e soldi falsi: 2 arresti al Pilastro di Bologna

La casa dei due spacciatori è stata trovata quando i carabinieri hanno visto un loro cliente cocainomane uscire da un palazzo nei pressi di via Grazia Deledda. 

Tredici grammi di cocaina, 170 grammi di marijuana, 384 grammi di hashish, un caricatore di una pistola semiautomatica calibro 380 ACP, contenente 6 proiettili, 4 proiettili calibro 22 LR, 4 proiettili calibro 9 mm, uno storditore elettrico (Taser), 50 proiettili a salve, 925 euro vere e 340 euro contraffatte. È quello che è stato trovato in casa di una 58enne svizzera e un 59enne di origine tunisino arrestati ieri pomeriggio nel Quartiere Pilastro di Bologna per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate e detenzione abusiva di armi.

Il covo dei due spacciatori è stato trovato da carabinieri quando hanno visto un 39enne italiano aggirarsi con fare sospetto e con la sua auto a passo d’uomo nei pressi della casa dei due spacciatori. Dopo aver fermato il veicolo nei paraggi, l’uomo è sceso, è andato a citofonare al portone di un palazzo ed è entrato, uscendo una decina di minuti dopo. Mentre si stava preparando a ripartire, i carabinieri si sono avvicinati per identificarlo.

Alla vista dei militari, l’uomo ha iniziato ad agitarsi e a sudare. Tradito dal linguaggio corporeo, il 39enne ha ammesso di essere un cocainomane e ha consegnato ai carabinieri due dosi di cocaina che stava trasportando. A quel punto, i militari, hanno fatto irruzione nel palazzo in cui avevano visto entrare il 39enne e dopo aver individuato l’appartamento in uso alla coppia arrestata, sono entrati e hanno dato luogo a una perquisizione domiciliare.  

Il materiale rinvenuto è stato sequestrato e la droga è stata consegnata ai tecnici di laboratorio del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna. Il 59enne è stato portato in camera di sicurezza e la donna agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. I due arrestati sarebbero i genitori di quel ragazzo a cui citofonò Matteo Salvini l’anno scorso nel condominio di via Grazia Deledda chiedendo se spacciasse.

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