Non aveva pagato le tasse e quindi oggi la Grant, celebre azienda del Bolognese di abbigliamento di lusso per bambini, si è vista sequestrare circa 1 milione e 400mila euro tra disponibilità bancarie, beni mobili ed immobili. La vicenda ha inizio nel 2016, quando la Guardia di Finanza di Bologna avevano denunciato l’azienda alla Procura. L’accusa era di non aver pagato le tasse relative all’anno di imposta 2015. Tra il 2016 e oggi l’azienda ha subito un drastico calo nei profitti che ha portato alla decisione lo scorso gennaio del Tribunale di Bologna di decretarne il fallimento.
Nel corso degli anni si sono susseguite le diffide di pagamento da parte dell’Amministrazione finanziaria, ma la società si è dimostrata sorda alle richieste. Non aveva dimostrato l’intenzione di pagare il dovuto all’erario, nemmeno a rate. La procura avrebbe poi iniziato delle indagini preliminari sui beni della Grant e del suo responsabile legale. Queste avrebbero infine portato al sequestro, con l’obiettivo di colpire il profitto del reato o i beni dal valore equivalenti.
L’episodio ha fatto salire la preoccupazione dei sindacati sulla situazione delle lavoratrici della Grant. Dalla dichiarazione di fallimento e dal successivo esercizio provvisorio, infatti, attenderebbero ancora alcune mensilità, dei versamenti sul fondo pensionistico e il trattamento di fine rapporto. Il sequestro dei beni, secondo i sindacati, aumenterebbe solamente le difficoltà delle dipendenti.