Coronavirus, prorogato il Piano Freddo per offrire protezione alle persone senza dimora 

Al 25 marzo le persone accolte nel solo Piano Freddo erano 359. Complessivamente ogni giorno sono accolte 663 persone. 

Il Piano Freddo del Comune di Bologna sarà prorogato al 30 aprile, un mese in più rispetto alla scadenza tradizionale del 31 marzo: una decisione assunta per permettere alle persone senza dimora di poter affrontare l’emergenza Coronavirus in linea con le misure disposte dai decreti del governo. Ciò significa che le strutture che accolgono le persone senza fissa dimora saranno aperte per 24 ore al giorno. In queste è prevista la consegna dei pasti sia a pranzo che a cena. Per il pranzo la consegna avviene in raccordo con Camst e le mense di Antoniano Onlus e Santa Caterina, per la cena sono attivi i volontari delle varie realtà che collaborano normalmente con il Piano Freddo. 

Inoltre, 2 tensostrutture attrezzate con tende e tavoli sono state montate in via Pallavicini e via del Lazzaretto e altre due tensostrutture verranno montate, tra oggi e lunedì, a Villa Serena e davanti al dormitorio Beltrame. Questo permetterà alle persone di avere un luogo dove rimanere anche durante gli interventi di pulizia delle strutture e in generale durante la giornata, nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. «Rafforziamo ancora di più il nostro Piano Freddo perché la tutela delle persone senza dimora è la tutela di tutti e la professionalità degli operatori e la collaudata rete dei volontari permette di affrontare una situazione straordinaria come quella che stiamo vivendo», ha detto l’assessore comunale al Welfare di Bologna Giuliano Barigazzi.

Gli operatori del servizio hanno valutato che le persone in strada necessitano di un monitoraggio maggiore soprattutto la sera, quando è più necessario il sostegno. Per questo motivo sono state istituite uscite serali dalle 20 alle 24 il lunedì, martedì e mercoledì. Anche in aprile i volontari di Croce Italia usciranno due volte alla settimana per monitorare la salute delle persone in strada.

fonte: Comune di Bologna

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