Coronavirus, il Manifesto dei ristoratori di Bologna per agevolare la riapertura

Una riduzione delle tasse locali sull’occupazione del suolo pubblico, almeno del 40% fine anno e l’esenzione per il periodo di chiusura forzata, riduzione della Tari e Siae, ratealizzazione delle imposte statali non pagate nel periodo di chiusura, arrivando quindi a dieci mesi di periodo di rateazione, riduzione significativa delle tasse statali, che pochissimi saranno in grado di pagare, quindi meglio adottare buonsenso. Sono solo alcune delle dieci richieste dei ristoratori che aderiscono alla Confcommercio Ascom di Bologna e che sono contenute in un manifesto pubblicato oggi. Con questo documento, condiviso dalla categoria, viene, dunque, formulato un pacchetto di richieste imprescindibili per far fronte all’emergenza Coronavirus in atto e agevolare la riapertura dei locali. 

Tra le richieste c’è anche la possibilità di poter effettuare la vendita d’asporto, che possa andare di pari passo con il delivery, garantendo il rispetto delle distanze fuori dalle attività e l’ingresso una persona per volta per il ritiro dell’ordine. Si chiede, inoltre, che le misure da adottare siano meno restrittive per quanto riguarda dehor e tavoli all’aperto, mettendo in campo tutte le misure di sicurezza del caso, per tutelare i locali che con l’arrivo della stagione estiva svolgono la loro attività specialmente all’aperto. 

E ancora i ristoratori di Bologna chiedono maggior flessibilità sulle assunzioni e i contratti in essere, con la reintroduzione di nuovi voucher INPS anche per aziende con numero di dipendenti superiori a 5, che la detrazione del 60% sugli affitti venga protratta almeno per tre mesi dopo la riapertura o almeno fino alla fine delle restrizioni e che le misure di accesso al credito garantito dallo Stato siano concrete, rapide e reali, così come si è rapidamente concretizzata la richiesta di moratoria dei mutui in essere.  «Se queste richieste rimarranno inascoltate, non sarà possibile – per la categoria – rispettare la legge attualmente in vigore in tema di congelamento dei licenziamenti», dichiarano i ristoratori. 

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