Il nuovo progetto di riqualificazione dell’ex Cierrebi di via Marzabotto a Bologna, approvato dalla maggioranza in Consiglio comunale, sta sollevando polemiche e preoccupazioni. A esprimere dissenso è il gruppo consiliare Bologna Ci Piace, che critica la direzione intrapresa dalla città sul fronte della pianificazione urbana. Al centro della contestazione c’è la trasformazione di uno spazio storico per lo sport cittadino, da decenni riferimento per il tennis bolognese. Il futuro dell’area, affidato alla società Go-Fit, prevede un investimento rilevante, ma anche un cambio di prospettiva che, secondo i critici, penalizza la memoria sportiva in favore della logica commerciale.
Nel piano approvato, infatti, resteranno solo due campi da tennis polivalenti, affiancati da nuove sale fitness e strutture per il padel. Una scelta che, secondo Bologna Ci Piace, riduce non solo il numero degli impianti storici ma anche il legame con l’identità originaria del Cierrebi.
«Si archivia una parte importante della storia sportiva cittadina in favore di un modello commerciale, più redditizio ma meno inclusivo e meno legato alla tradizione del luogo», si legge nel comunicato diffuso dalla presidente del gruppo, Samuela Quercioli.
Un altro nodo critico riguarda la convenzione che regola l’intervento, giudicata carente di tutele per l’utilizzo pubblico degli spazi. Gli ambiti realmente accessibili a cittadini e associazioni sportive sarebbero limitati e poco chiari, compromettendo — secondo i firmatari del comunicato — il principio stesso della “rigenerazione urbana”.
Sul piano urbanistico, poi, il progetto comporterà un incremento volumetrico di oltre 12.000 metri cubi e la realizzazione di centinaia di nuovi posti auto. Una direzione che sembra allontanarsi dagli impegni istituzionali presi in tema di contenimento del consumo di suolo.
Infine, fa discutere la deroga al vincolo dei 200 metri di fascia di rispetto dal vicino cimitero, una norma introdotta per motivi igienico-sanitari e simbolici. Quercioli denuncia che, nonostante la richiesta di circoscrivere formalmente la deroga al solo caso del Cierrebi, non è arrivata alcuna garanzia scritta: «La deroga rappresenta un precedente pericoloso».
Pur riconoscendo elementi utili nell’intervento, Bologna Ci Piace contesta il prezzo da pagare in termini di coerenza urbanistica e valore simbolico. «Vogliamo una città che rigenera con cura, pianifica con serietà e non rinuncia alla propria identità», conclude Quercioli.
La polemica avanza anche dal comitato “Salviamo il Cierrebi“: «Dopo avere distrutto sistematicamente l’intero centro sportivo Cierrebi, alfine la più grande e sporca speculazione immobiliare a cui non avremmo mai voluto assistere, ha avuto inizio contro la ragione, il diritto, la città. La maggioranza, contraria tutta l’opposizione e Davide Celli dei verdi, ha prepotentemente imposto i suoi volerli. Oggi una maggioranza chiusa a riccio, senza che mai si sia confrontata veramente coi cittadini, né con le forze politiche di opposizione, concede un troppo generoso diritto edificatorio milionario non meritato alla proprietà, il Bologna FC, un grave vulnus politico. Ma sarà vera gloria? O la fine della mala politica urbanistica ed affaristica di Bologna?».
foto: da Facebook Salviamo il Cierrebi