Subaffitti e cessioni abusive negli alloggi popolari, Acer Bologna alza il livello dei controlli

Acer Bologna cambia marcia nella lotta contro l’uso improprio delle case popolari. L’azienda che gestisce l’edilizia residenziale pubblica ha intensificato i controlli sui subaffitti e sulle cessioni irregolari, affiancando le segnalazioni dei residenti a un nuovo sistema di monitoraggio incrociato dei dati. Una strategia «metodica e scientifica», come l’ha definita il presidente Marco Bertuzzi, che promette di rendere più difficile l’accesso illecito agli alloggi ERP.

Il cambio di passo è stato presentato in commissione al quartiere Navile, dove Bertuzzi ha illustrato i primi numeri dell’attività ispettiva. Dal gennaio 2024 al 15 maggio 2025 sono stati eseguiti 115 accertamenti con il supporto della polizia locale, 67 dei quali legati a sospetti di subaffitto o cessione non autorizzata. Quindici i procedimenti avviati, quattro già conclusi con la decadenza dell’assegnazione. «Siamo la prima Acer che avvia questo tipo di controlli sui subaffitti – ha sottolineato Bertuzzi – mentre altrove si lavora ancora principalmente sulle occupazioni abusive, un fenomeno che qui è ormai sotto controllo».

Il sistema si basa sull’analisi incrociata tra dati anagrafici e amministrativi, come il ritiro della Carta Smeraldo per la raccolta dei rifiuti, e gli elenchi ufficiali degli assegnatari. A rendere più efficace il meccanismo è anche il contributo diretto degli inquilini, invitati a segnalare situazioni anomale. «È fondamentale segnalare qualsiasi attività sospetta», è l’appello lanciato dal presidente.

Oltre ai controlli svolti insieme alla polizia, l’ufficio disciplina di Acer ha effettuato oltre tre volte tanti accertamenti in autonomia. Le verifiche coinvolgono tutto il territorio cittadino, con una particolare attenzione ai quartieri Navile, Savena e San Donato-San Vitale.

Nel corso della commissione, una residente del Navile ha sollevato alcune criticità legate alla gestione degli immobili: subaffitti nel proprio stabile, ritardi nella manutenzione, scarsa igiene in alcune abitazioni, auto abbandonate nei cortili e persone che dormono nei garage. Alle accuse ha risposto direttamente Bertuzzi, annunciando l’introduzione di un call center dedicato esclusivamente alla manutenzione degli alloggi, separato dagli altri servizi amministrativi. Un servizio pensato per gestire meglio le oltre 18.000 richieste che ogni anno arrivano da tutto il territorio metropolitano. «Purtroppo gli iter amministrativi possono sembrare lunghi, ma vi garantisco che alla fine andiamo a segno», ha detto il presidente.

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