Dopo quasi un decennio, si è conclusa con un proscioglimento per intervenuta prescrizione la vicenda giudiziaria che vedeva imputato Federico Serra, delegato sindacale dell’USB. Era accusato per aver partecipato alla manifestazione spontanea del 15 settembre 2016 a Bologna, organizzata all’indomani della tragica morte di Abd El Salam.
La protesta era nata come reazione immediata all’uccisione di Abd El Salam, lavoratore e sindacalista della logistica, travolto da un camion durante un presidio davanti ai cancelli del magazzino GLS di Piacenza. Quel giorno si stava manifestando contro le condizioni di lavoro ritenute disumane nel settore. L’uomo morì sul colpo, lasciando la moglie e cinque figli.
Per la sua morte, nessuno è mai stato ritenuto penalmente responsabile: l’autista del tir venne assolto dal tribunale di Piacenza, nonostante la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero per omicidio stradale.
Al contrario, a finire sotto processo furono alcuni dei manifestanti che parteciparono alle mobilitazioni successive. In più casi sono arrivate condanne, tra cui quella contro Serra, rimasto coinvolto in un procedimento lungo e contestato.
Solo ieri, dopo nove anni, il giudice ha decretato il non luogo a procedere per prescrizione. È stato inoltre escluso che si potesse applicare l’aggravante della resistenza in concorso, dato che l’azione contestata coinvolse meno di dieci persone.
«Un processo che non sarebbe mai dovuto iniziare», è la posizione dell’Unione Sindacale di Base, che ribadisce la sua solidarietà a Serra e agli altri militanti sindacali colpiti dalla repressione. «Continueremo a batterci per verità, giustizia e dignità, in ogni luogo di lavoro e in ogni piazza», ha fatto sapere il sindacato, che da anni denuncia quella che definisce una «giustizia a due velocità».
foto: pubblica da Facebook
SEO AI