Un pappagallo in giro per Bologna ha scosso il web e ha fatto rimanere con il fiato sospeso tutta la notte i bolognesi di tre quartieri e ha insegnato a tutti che la solidarietà anche sui social è ancora possibile.
Immaginate un giorno di affacciarvi sul balcone e di trovarvi un pappagallo colorato che vi fissa, appollaiato sul vostro vaso di fiori. Di guardarlo stupiti e di chiedervi: come ci sarà arrivato? È così che è partita una storia di solidarietà sulle “strade” del social web in una Bologna di strade fisiche semi deserte, causa zona rossa e lockdown. Il fatto è accaduto a una signora proprio ieri mattina. La signora Gerardina Merola sta cucinando il pranzo, quando sente un forte cinguettio provenire dal suo balcone. Così, va a controllare. Con grande sorpresa, si trova faccia a faccia con un variopinto pappagallino piumato.
Si convince fosse fuggito dalle cure della sua famiglia, e che stesse planando per le strade di Bologna, fermandosi a riposare, ogni tanto, su balconi di case sconosciute. E se qualcuno lo stesse cercando? Così, scatta foto e invia un collage di ritratti dell’animale sul web, alla pagina del suo profilo social con su scritto: «Qualcuno lo sta cercando?? È sul mio balcone non so che fare, mi trovo in zona Orti, via Gigli». Ma, subito dopo questo appello, fa sapere la signora, il pappagallo vola via: «Ho cercato di prenderlo, mi sono avvicinata, ma purtroppo il pappagallo è volato via. Sono rimasta molto dispiaciuta». Non fa in tempo a chiamare la LIPU Bologna, la lega italiana protezione uccelli, che una utente le suggerisce, tra i commenti. Di lui, sembra, nessuna traccia.
Da quel momento in poi, la storia del pappagallo perduto ha tenuto col fiato sospeso tutti. Le foto sono rimbalzate da un gruppo all’altro, sugli spazi social dedicati ai quartieri di Bologna, fin sui profili privati di tante e tanti che si sono mobilitati per rintracciarlo nelle tappe della sua “fuitina” in città. Tutti con un’unica missione: riportarlo a casa dai suoi proprietari, sano e salvo: «almeno 75 gruppi lo hanno condiviso, e ci sono solo 178 condivisioni solo su un gruppo, con un sacco di commenti, un sacco di persone che si sono mobilitate», ci dice la sua proprietaria.
Dopo poche ore, grazie agli scambi di notizie sul web, il pappagallino ha un nome e una storia: si chiama Naruto, è di razza Lory arcobaleno e sulla via Emilia sono tantissimi gli appelli scritti in caratteri cubitali, su volantini, dalla proprietaria, che lo cerca. E che fa appello al senso di solidarietà di tutti: «Smarrito pappagallo di razza Lory arcobaleno di nome Naruto». Un’altra signora, questa volta in zona Murri, su via Dagnini, trova il volantino, fa una foto, la mette in rete. Ed è proprio lui l’animale che si era posato sul davanzale di Gerardina: si riconosce dal folto piumaggio colorato, di giallo, rosso, verde e blu. La proprietaria viene informata, corre a cercarlo in zona, si tiene in contatto anche con Gerardina. Tutto, pur di rintracciarlo. Fino alle 22, ora del coprifuoco. Poi le ricerche sul campo, si disperdono. Sembra non ci sia più niente da fare e un messaggio, tra i commenti, desta preoccupazione: fa freddo, forse non sopravviverà alla notte. La notte è lunga. Forse, questo è solo l’ennesimo caso di un animale smarrito che non ritroverà mai la strada di casa.
Ma un colpo di scena, la mattina dopo. Gerardina si sveglia, si affaccia di nuovo sul suo balcone. Naruto è li, che la fissa. Confessa che la mattina precedente lo aveva accudito e coccolato, abbeverandolo e dandogli da mangiare. Naruto si era reso conto che, su quel davanzale, qualcuno lo avrebbe aiutato. Gerardina questa volta, non se lo fa scappare: ora sa chi chiamare, grazie ai tanti che hanno rintracciato i volantini, hanno messo a disposizione contatti, hanno dispensato consigli online. Anzi, la proprietaria era già lì, in zona, insieme al suo compagno: «conoscendo Naruto, che è molto timido, non era detto che tornava lì. Sicuramente sarebbe tornato a casa, se non avesse fatto un giro così lungo», ha detto la proprietaria.
La proprietaria si chiama Erika Greys e ci racconta la sua storia: «Stupendo condividere con il mondo intero l’aiuto e la solidarietà di chi mi ha aiutato a riportare a casa Naruto!». Ci racconta che, come ogni giorno, lo aveva lasciato libero di volare un po’, in casa: «ha trovato uno spiffero, è volato. Poi però ha fatto un volo così lungo che è andato a finire da Fossolo…l’ho ritrovato quasi ai Giardini Margherita, zona Murri». Racconta alla Gazzetta di Bologna di quando il pappagallo è stato avvistato: «Quando ormai avevamo perso le speranze. Poi è venuta questa signora dal cielo». Greys dice che i giorni di ricerca sono stati ben tre, e tre sono state le notti di assenza da casa di Naruto: «ci sono arrivate varie voci, molte persone coinvolte mi avevano dato il punto al circolo Mazzini, quindi si vede proprio che lui, come strada, ha fatto: circolo Mazzini… e poi è andato dritto su via degli Orti, via Murri». E continua, raccontando il momento del ritrovamento: «quando ha sentito la mia voce, è volato subito sulla mia spallina. Siamo andati subito in macchina, ed è stato bellissimo. Affamato come pochi, non l’avevo mai visto così affamato. Avrà avuto paura in questi giorni, non avrà chiuso occhio, con tutti i rumori della notte».
È quasi sorpresa che tutto questo affetto sia arrivato dai social, un luogo dove è più facile trovare qualcuno che si curi solo del proprio orticello, la propria home page: «Ero molto triste e, in questi giorni, ho riversato la mia tristezza sul dj-set. Perché io faccio la dj, e ho condiviso un dj-set dedicato a Naruto, e da lì mille persone che l’hanno condiviso: “Welcome back”, “torna a casa Naruto”. Ed è stato stupendo perché non mi aspettavo, perché pensavo fossero un po’ scettici». E conclude, contenta: «ora stiamo finalmente insieme, uniti. Il cielo ci ha voluto bene»
La storia di Naruto ci ha insegnato che la solidarietà sul web è ancora possibile. E che, anche senza vederci, toccarci, poter avvicinarci, una vicinanza è ancora possibile, nelle maglie delle vie della rete, le uniche per i bolognesi, ad oggi, praticabili.