Questa mattina un blitz della polizia ha posto fine all’occupazione (iniziata solo due giorni fa) dell’ex vivaio Gabrielli, ribattezzato “Vivaia TFQ”, situato in via della Certosa a Bologna. L’occupazione, orchestrata da un collettivo transfemminista, è durata solamente due giorni prima di essere sgomberata dalle autorità. La polizia si è presentata con quattro blindati e agenti in tenuta antisommossa e uomini della Digos dispiegati sul posto. Quattro attiviste sono uscite volontariamente dallo stabile, mentre altre due sono rimaste sul tetto, intrattenendo trattative con le autorità.
Questa non è stata la prima volta che il collettivo transfemminista occupa questi spazi. Un anno fa, nel mese di aprile del 2023, lo stesso gruppo aveva già occupato l’ex vivaio, suscitando simpatie tra i residenti e dando vita a un comitato di quartiere che chiedeva la concessione degli spazi al collettivo.
La motivazione di fondo dell’occupazione rimane quella di opporsi alle logiche speculative e propagandistiche della città, che viene spesso descritta come “la più progressista d’Italia”. Il collettivo rivendica il diritto di costruire uno spazio autogestito per donne, persone trans* e di genere non conforme, con l’obiettivo di promuovere relazioni radicalmente diverse e collaborare con la comunità femministaqueer di Bologna e oltre.
foto: pubblica su Instagram vivaiatfq