No alla legge Salvinial ritorno della BossiFiniNo al razzismo e allo sfruttamento. Sono i “No” del collettivo politico Coordinamento migranti che il 6 aprile a Bologna scenderà in piazza per protestare. Sotto i riflettori anche il sindaco Virginio Merola e il Comune metropolitano, “colpevoli” secondo il collettivo, di non aver saputo controbattere al nuovo decreto , ormai legge, di Salvini sui migranti. Molte sono le associazioni e le comunità coinvolte, tra questi Arci Bologna, Associazione Studenti Migranti UNIBO, Si Cobas e Pratello R’Esiste. Per presentare l’evento si terrà una conferenza stampa il 4 aprile alle 12,00 davanti al palazzo comunale in Piazza Maggiore.

«La “sicurezza” che vuole Salvini è l’insicurezza delle e dei migranti», si legge nel sito del Coordinamento migranti che si scaglia contro le deliberazioni del decreto leghista. Soprattutto non sono andate a genio l’abolizione del permesso umanitario, l’introduzione di permessi speciali lavorativi e la lunga attesa per avere e rinnovare i documenti. 

Anche Bologna non viene risparmiata dagli attacchi del collettivo, che ha trovato le mosse del Comune e delle Istituzioni metropolitane inadatte a fronteggiare il decreto Salvini. L’associazione ritiene infatti che la città si sia nascosta dietro alle parole del sindaco Merola che aveva promesso di combattere la legge governativa. Il collettivo non ha ritenuto adatte le mosse del Comune che, per non cadere nell’illegalità, ha cercato di arginare come poteva il decreto. 

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