Caccia alle zanzare a Bologna, un metodo ecologico funziona

Meno 73 per cento di zanzare tigre a Bologna: la disinfestazione ecologica effettuata dal Comune da giugno allo scorso settembre contro la zanzara tigre ha ridotto drasticamente la diffusione di quegli insetti fastidiosi e anche pericolosi per la nostra salute. La sperimentazione, partita nel quartiere Navile, è consistita nell’introdurre dalle 20mila alle 50mila unità di maschi sterili che, accoppiandosi con le femmine selvatiche, le rendono incapaci di deporre uova fertili e quindi ne bloccano la riproduzione. Una disinfestazione, dunque, completamente a zero impatto ambientale. Il metodo è stato messo a punto nell’arco di vent’anni dal Centro Agricoltura Ambiente (CAA) di Crevalcore, e non ha conseguenze negative sulla salute, sull’ambiente e sugli animali. I normali larvicidi producono, invece, risultati nettamente inferiori, pari al 54 per cento.
Il successo dell’operazione è particolarmente importante per la salute pubblica, come sottolineato anche dall’assessore alla Sanità Giuliano Barigazzi: «Continueremo con il progetto che ci sembra molto efficace e di poco impatto ambientale». 

La zanzara tigre non provoca solo punture fastidiose, ma può anche essere la causa della trasmissione di malattie che vanno dalla febbre gialla fino all’encefalite. È la prima volta che a Bologna questa sperimentazione viene fatta su un’area così estesa, che comprende le vie Agucchi, Bertalia, Selva di Pescarola e via del Pane.

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