Un milione e 200mila euro in più rispetto all’anno scorso. I fondi europei destinati al progetto Erasmus+ dell’Università di Bologna aumentano del 23 per cento per cui il prossimo finanziamento sarà di circa 6 milioni e mezzo di euro. A comunicare il “premio” dell’Europa all’Alma Mater è stata l’Agenzia Nazionale Erasmus+ INDIRE, che ha recentemente valutato in modo molto positivo le attività dell’Alma Mater legate alla gestione delle mobilità Erasmus+. Inoltre, già dai primi dati per l’anno accademico in corso mostrano numeri ancora in crescita per gli studenti in partenza.
Secondo una classifica diffusa proprio da INDIRE pochi mesi fa, l’Università di Bologna è il primo Ateneo in Europa sia per il numero di studenti in partenza per un’esperienza Erasmus (outgoing) sia per il numero di studenti internazionali che scelgono l’Alma Mater come destinazione (incoming). Sono circa 3000 gli studenti Unibo partiti o in partenza per un’esperienza internazionale (erano 2.781 lo scorso anno), di cui 2.403 per studio e 596 per attività di tirocinio. Le destinazioni più ricercate nelle mobilità per studio sono Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Portogallo, mentre per i tirocini sono Spagna, Regno Unito, Germania, Belgio e Francia.
«Un successo di partecipazione frutto del lavoro nel campo dell’internazionalizzazione portato avanti nel corso degli anni dall’Alma Mater che ha permesso di stringere accordi con 700 università partner e circa 500 aziende», fa sapere l’Alma Mater.
I dati raccolti dall’Università di Bologna dimostrano che l’Erasmus offre agli studenti vantaggi su più fronti. A partire dai risultati accademici, con una media di 5 crediti formativi per ogni mese di esperienza internazionale. Ma anche rispetto alle competenze trasversali oggi indispensabili per crescere in un mondo globalizzato.
«Risultati che sono stati recentemente confermati anche su ampia scala in un report della Commissione europea. Secondo lo studio, il 72 per cento di chi ha fatto l’Erasmus ritiene che l’esperienza sia stata utile o molto utile per trovare il primo lavoro e il 90 per cento afferma di avvalersi sul posto di lavoro delle competenze e delle esperienze acquisite all’estero», conclude l’Alma Mater.
Fonte: Università di Bologna