Per la Bolognina altri fondi per la rigenerazione urbana, ma basteranno contro il degrado?

Nuovi locali da riattivare, presìdi mobili socio-sanitari, mediazione territoriale e partecipazione civica: è il contenuto del piano che il Comune di Bologna ha approvato per la Bolognina, finanziato con risorse del Ministero dell’Interno. L’obiettivo dichiarato è ambizioso: contrastare il degrado urbano e sociale attraverso interventi strutturali e azioni di prossimità. Ma resta da capire se questi strumenti, da soli, siano sufficienti ad affrontare dinamiche complesse come criminalità diffusa, marginalità estrema e dipendenze.

Il progetto rientra nel Fondo Sicurezza Urbana 2024-2026, che assegna a Bologna 632.400 euro l’anno per tre anni. Al piano sulla Bolognina sono destinati 220mila euro tra il 2025 e il 2026.

Spazi chiusi da anni, riaperti alla comunità

Una parte dell’intervento riguarda il recupero di spazi inutilizzati al piano terra, oggi vuoti o abbandonati. Verranno messi a disposizione per attività sociali e culturali, attraverso bandi pubblici e con il coinvolgimento di reti locali. Tra gli immobili da riattivare ci sono anche due chioschi dismessi del mercato Albani.

Il Comune parla di «riqualificazione fisica» e «rafforzamento del tessuto sociale». Ma il rischio è che questi spazi, se non accompagnati da una presenza costante e da politiche più ampie, restino iniziative isolate in un contesto ancora segnato da forti contraddizioni.

Presidi sanitari per chi vive in strada

Sul fronte della marginalità, il piano prevede l’attivazione di un presidio mobile socio-sanitario, in affiancamento al servizio “InStrada” già presente in città. Il nuovo mezzo – in collaborazione con l’Azienda USL e il Terzo Settore – si occuperà in particolare di persone senza dimora e con dipendenze.

«L’obiettivo è garantire una presa in carico integrata e continuativa», si legge nel documento. Ma non è la prima volta che la zona è oggetto di progetti sperimentali. E spesso, nel passato, l’impatto reale sul degrado visibile quotidianamente in alcune aree è stato limitato.

Più mediazione sociale, anche di sera

Il piano prevede anche un presidio territoriale stabile, aperto anche in orario serale, pensato per offrire ascolto, mediazione e supporto alla comunità. L’intervento si coordinerà con i servizi sociali e le attività già presenti, per estendere la rete degli operatori sul campo.

Ma tra gli abitanti del quartiere c’è chi si chiede se queste azioni bastino davvero a invertire la tendenza in una zona da tempo al centro del dibattito su sicurezza, spaccio e disagio sociale.

foto: pubblica sul gruppo Quelli della Bolognina

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